Ai bambini di famiglie in ritardo con il pagamento del servizio mensa sarebbe stata servito solo pane e olio in attesa che i genitori si rimettessero in regola. La decisione era stata presa nei giorni scorsi dalla sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che riporta questa mattina La Repubblica Firenze aveva giustificato la misura sostenendo che in passato si fosse arrivati ad accumulare centinaia di migliaia di euro di pagamenti in ritardo, e che tutt’ora ci fossero genitori inadempienti.
Una scelta approvata anche dal nutrizionista della scuola e inclusiva, dato che “tutti mangiano pane e olio” e non ci sono problemi di discriminazione.
Immediata la reazione di sdegno dei genitori, che appena ricevuta la comunicazione hanno iniziato a discuterne sulle chat di Whatsapp, decidendo di prendere subito posizione contro una decisione considerata inaccettabile, anche alla luce dell’aumento della retta nell’ultimo anno.
Come racconta al quotidiano il presidente del consiglio d’istituto comprensivo Magiotti, Gianluca Magini, i genitori hanno compattamente approvato una delibera per prendere posizione contro la decisione dell’istituto, considerata “un’umiliazione” sia per loro che per i loro bambini, costretti a mangiare cose diverse alla mensa, che ricorda Magini la Cassazione considera a tutti gli effetti momento scolastico.
Forte imbarazzo l’hanno mostrato anche le maestre della scuola, che piuttosto che far mangiare cose diverse ai bambini hanno deciso di dare ai bimbi una parte del loro pasto, per cercare di tamponare la situazione.
Immediata è stata anche la reazione politica, con Pd e M5S che hanno da subito pressato la sindaca affinché il provvedimento venisse ritirato, cosa avvenuta nella giornata di ieri, per un periodo di trenta giorni necessari per trovare una nuova soluzione.
Intanto, riporta il quotidiano, i genitori in difficoltà con il pagamento delle rette verranno aiutati dai servizi sociali.
Una scelta approvata anche dal nutrizionista della scuola e inclusiva, dato che “tutti mangiano pane e olio” e non ci sono problemi di discriminazione.
Immediata la reazione di sdegno dei genitori, che appena ricevuta la comunicazione hanno iniziato a discuterne sulle chat di Whatsapp, decidendo di prendere subito posizione contro una decisione considerata inaccettabile, anche alla luce dell’aumento della retta nell’ultimo anno.
Come racconta al quotidiano il presidente del consiglio d’istituto comprensivo Magiotti, Gianluca Magini, i genitori hanno compattamente approvato una delibera per prendere posizione contro la decisione dell’istituto, considerata “un’umiliazione” sia per loro che per i loro bambini, costretti a mangiare cose diverse alla mensa, che ricorda Magini la Cassazione considera a tutti gli effetti momento scolastico.
Forte imbarazzo l’hanno mostrato anche le maestre della scuola, che piuttosto che far mangiare cose diverse ai bambini hanno deciso di dare ai bimbi una parte del loro pasto, per cercare di tamponare la situazione.
Immediata è stata anche la reazione politica, con Pd e M5S che hanno da subito pressato la sindaca affinché il provvedimento venisse ritirato, cosa avvenuta nella giornata di ieri, per un periodo di trenta giorni necessari per trovare una nuova soluzione.
Intanto, riporta il quotidiano, i genitori in difficoltà con il pagamento delle rette verranno aiutati dai servizi sociali.
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