È morto ieri, nell'abitazione di una delle figlie a Capraia e Limite (Firenze), all'età di 96 anni Mario Frosini, partigiano e dal 2006 ex presidente dell'Anpi di Montelupo Fiorentino (Firenze) dove viveva.
Nato il 24 ottobre del 1928 a Scandicci (Firenze), a 16 anni si unì ai partigiani nella terza Brigata Rosselli con il nome di battaglia 'Stracchino'. Nei giorni successivi all'uccisione di Giovanni Gentile avvenuta il 15 aprile 1944, Frosini fu perquisito alla stazione di Firenze da una pattuglia dell'Rsi che lo redarguì per il possesso di un temperino. Con sé, però, aveva anche volantini di propaganda nascosti nei calzini, che gli sarebbero potuti costare la vita.
Fortunatamente in quel caso, come in altri, riuscì a salvarsi. Dopo la guerra per anni ha lavorato in Auser. Appassionato di ciclismo, era molto attivo nel mondo dell'associazionismo. Nel 2017 è stato insignito della medaglia dedicata a partigiani e combattenti che si sono distinti per coraggio e abnegazione nella guerra di Liberazione e nella Resistenza.
A dare la notizia della sua morte è stato l'Anpi di Montelupo Fiorentino che lo ricorda con affetto: "Se ne va uno degli ultimi partigiani che, da giovane, mise la propria vita in gioco per ridare a questo Paese la dignità perduta. Un compagno vero, un instancabile militante che ha creduto negli ideali della gioventù e che a questi ideali è rimasto fedele fino da ultimo. Ti saluteremo nel migliore dei modi, ma non ti dimenticheremo".
Nato il 24 ottobre del 1928 a Scandicci (Firenze), a 16 anni si unì ai partigiani nella terza Brigata Rosselli con il nome di battaglia 'Stracchino'. Nei giorni successivi all'uccisione di Giovanni Gentile avvenuta il 15 aprile 1944, Frosini fu perquisito alla stazione di Firenze da una pattuglia dell'Rsi che lo redarguì per il possesso di un temperino. Con sé, però, aveva anche volantini di propaganda nascosti nei calzini, che gli sarebbero potuti costare la vita.
Fortunatamente in quel caso, come in altri, riuscì a salvarsi. Dopo la guerra per anni ha lavorato in Auser. Appassionato di ciclismo, era molto attivo nel mondo dell'associazionismo. Nel 2017 è stato insignito della medaglia dedicata a partigiani e combattenti che si sono distinti per coraggio e abnegazione nella guerra di Liberazione e nella Resistenza.
A dare la notizia della sua morte è stato l'Anpi di Montelupo Fiorentino che lo ricorda con affetto: "Se ne va uno degli ultimi partigiani che, da giovane, mise la propria vita in gioco per ridare a questo Paese la dignità perduta. Un compagno vero, un instancabile militante che ha creduto negli ideali della gioventù e che a questi ideali è rimasto fedele fino da ultimo. Ti saluteremo nel migliore dei modi, ma non ti dimenticheremo".
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