Per la morte del giocatore e capitano della Fiorentina Davide Astori, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2018 a Udine prima di una partita, il dottor Giorgio Galanti, direttore della medicina sportiva di Careggi, fu condannato in primo grado.
La condanna è stata confermata in appello, e proprio in questi giorni è stata pubblicata la motivazione della decisione dei giudici fiorentini: secondo la magistratura, infatti, Galanti agì “in netto contrasto con le linee guida dello specifico settore e con le buone pratiche clinico assistenziali”.
Galanti è stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento del danno alla famiglia di Davide Astori, cioè ai genitori e ai fratelli del giocatore, oltre che alla compagna Francesca Fioretti e alla figlia Vittoria.
Secondo i giudici, Galanti avrebbe dovuto svolgere dei controlli più approfonditi sulle condizioni cardiache di Astori dopo che nelle visite mediche del 2016 e 2017 erano emerse delle problematiche: tuttavia il professore ritenne di poter considerare le linee guida dei protocolli di medicina sportiva come semplici raccomandazioni.
Proprio in questa decisione sarebbe la responsabilità del medico, che secondo i giudici si sarebbe “ingiustificatamente discostato dalle linee guida e dalle buone pratiche cliniche”.
Il legale del dottor Galanti ha già annunciato che presenterà ricorso in Cassazione perché la sentenza di appello “contravviene alle regole di accertamento del nesso di causalità indicate dalla stessa Cassazione”: inoltre sono state ignorate le richieste di attenuanti generiche richieste dalla difesa del professore.
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