'Nel 2024 sono stati 802, fino ad ora nel 2025 197' ha riferito l'assessora regionali alle politiche sociali Serena Spinelli

Nel 2024 gli accessi al pronto soccorso di persone provenienti da RSA sono stati 802. Il 61,8%, pari a 496 pazienti, sono stati dimessi e sono rientrati nelle rsa. Mentre 239, pari al 29,8% sono stati ricoverati in un reparto di degenza. Nei primi tre mesi del 2025 gli accessi al pronto soccorso di persone provenienti da rsa sono stati 197. Di questi 130, pari al 65,9% sono stati dimessi e rientrati in rsa. Mentre per 56 pari al 28,4% è stato necessario il ricovero. La media settimanale è di circa 15 persone presenti nelle nostre strutture per quanto attiene i dati del 2024”. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli rispondendo in Consiglio della Toscana ad un'interrogazione dei consiglieri regionali Andrea Ulmi (Gruppo misto - Merito e Lealtà) e Giovanni Galli (Lega) sul presidio medico fisso nelle residenze sanitarie assistenziali e sugli accessi degli ospiti delle rsa al pronto soccorso.
    
Sull’opportunità di un presidio medico fisso nelle residenze sanitarie assistenziali la scelta della 
regione Toscana si basa su una delibera di Giunta del 2006” ha ricordato Spinelli aggiungendo che “all’interno delle nostre rsa, l’assistenza è svolta dal medico di medicina generale scelto dal paziente, che ha il diritto di poterlo mantenere. Vengono poi svolte tutte quelle prestazioni sanitarie previste dall’accordo collettivo nazionale. Nella delibera vengono previste tutte quelle prestazioni aggiuntive da erogarsi nella struttura di ricovero, il controllo periodico sullo stato di salute, il controllo sulle condizioni igieniche e il comfort ambientale. E poi prevista la tenuta di un apposito diario clinico”.
    
L'assessora, spiega una nota, ha anche sottolineato che "il medico di medicina generale quando presente nella struttura garantisce l’assistenza urgente anche ad altri ospiti che non hanno effettuato la scelta in suo favore in caso di condizioni cliniche gravi e non differibili. Per cui la scelta della regione Toscana è quella di assicurare le prestazioni mediche necessarie”.

Nella sua replica Ulmi ha fatto presente che “il problema di tutti questi accessi al pronto soccorso è dovuto molto spesso alla mancanza del medico e l’infermiere presente nella rsa giustamente non si prende la responsabilità di dare al paziente quell’assistenza che forse necessità di un medico. Io contesto la scelta della regione Toscana perché ritengo che andrebbe ripensato il modello che ha seguito fino ad ora".

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