"Questa iniziativa alla Camera è importante affinché le istituzioni abbiano un occhio per un rinnovamento della ricerca dell'assassino Bissoultanov, ormai sono quasi tre anni. Fuggì dall'Italia, poi fuggì dalla Spagna. Mi auguro che le nostre istituzioni possano far sì che di dovere lo cerchi e lo prenda". Lo ha detto Luigi Ciatti, padre di Niccolò Ciatti, a un'iniziativa alla Camera dei deputati per la presentazione del libro scritto da Fabrizio Morviducci 'Giustizia per Niccolò Ciatti'. Il fiorentino 22enne fu ucciso con calci e pugni in una discoteca a Lloret de Mar, in Spagna, nell'agosto 2017.
"Chi commette crimini del genere, rovinando la vita degli altri, a partire da quella di mio figlio Niccolò, deve sapere che la giustizia arriva e che si sconta in carcere la pena", dice Luigi Ciatti.
Rassoul Bissoultanov è uno dei ceceni che uccisero Niccolò Ciatti e che è stato condannato in Cassazione a 23 anni. Ma è latitante.
"E' quasi tre anni che lui è scappato dalla Spagna, dopo la scarcerazione avvenuta in Italia", poi "dopo la condanna definitiva a 23 anni in Cassazione, spero che l'occasione di oggi serva affinché le nostre istituzioni e i nostri servizi recepiscano un nuovo impulso a cercare Bissoultanov", "chi ha commesso il delitto, condannato in Italia con una sentenza definitiva a 23 anni di galera, è ancora latitante per un assurdo cavillo giudiziario ritenuto poi infondato dalla Cassazione. Lo Stato deve attivarsi per garantire che venga fatta giustizia. E' inammissibile che un pericoloso assassino sia ancora libero".
"Chi commette crimini del genere, rovinando la vita degli altri, a partire da quella di mio figlio Niccolò, deve sapere che la giustizia arriva e che si sconta in carcere la pena", dice Luigi Ciatti.
Rassoul Bissoultanov è uno dei ceceni che uccisero Niccolò Ciatti e che è stato condannato in Cassazione a 23 anni. Ma è latitante.
"E' quasi tre anni che lui è scappato dalla Spagna, dopo la scarcerazione avvenuta in Italia", poi "dopo la condanna definitiva a 23 anni in Cassazione, spero che l'occasione di oggi serva affinché le nostre istituzioni e i nostri servizi recepiscano un nuovo impulso a cercare Bissoultanov", "chi ha commesso il delitto, condannato in Italia con una sentenza definitiva a 23 anni di galera, è ancora latitante per un assurdo cavillo giudiziario ritenuto poi infondato dalla Cassazione. Lo Stato deve attivarsi per garantire che venga fatta giustizia. E' inammissibile che un pericoloso assassino sia ancora libero".
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