La Nazione questa mattina riferisce che Francesco Pratesi, il 18enne di Campi Bisenzio detenuto in carcere a Sollicciano dal 10 gennaio con l’accusa di aver sferrato la coltellata fatale al giovane Maati Moubakir, ha sporto denuncia alla polizia penitenziaria dopo aver ricevuto delle minacce di morte da altri detenuti del penitenziario fiorentino.
Secondo il quotidiano Pratesi potrebbe quindi essere trasferito in altra struttura per motivi di sicurezza.
Secondo l’impianto accusatorio, la sera del 29 dicembre Maati è stato scambiato per un’altra persona, un ragazzo che aveva avuto un alterco con una ragazza per il furto di una sigaretta elettronica e che, in discoteca, le aveva sputato in faccia, scatenando poi quella che il quotidiano definisce una “caccia all’uomo” culminata con l’aggressione al giovane di Certaldo, assassinato mentre cercava di rifugiarsi su un autobus.
Secondo l’accusa, sarebbe stato proprio Pratesi a sferrare la coltellata fatale a Maati: ricostruzione però respinta dalla difesa del giovane, che sostiene invece che sull’autobus non ci sia stata altro che una spallata.
Per questo, riporta La Nazione, i legali di Pratesi hanno affidato l’incarico ad un consulente per ripulire le immagini registrate sul bus e dimostrare che non c’è stata alcuna coltellata.
Assieme a Pratesi, altre quattro persone sono state arrestate, tutti giovanissimi della zona, accusate di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà e dei futili motivi.
Secondo il quotidiano Pratesi potrebbe quindi essere trasferito in altra struttura per motivi di sicurezza.
Secondo l’impianto accusatorio, la sera del 29 dicembre Maati è stato scambiato per un’altra persona, un ragazzo che aveva avuto un alterco con una ragazza per il furto di una sigaretta elettronica e che, in discoteca, le aveva sputato in faccia, scatenando poi quella che il quotidiano definisce una “caccia all’uomo” culminata con l’aggressione al giovane di Certaldo, assassinato mentre cercava di rifugiarsi su un autobus.
Secondo l’accusa, sarebbe stato proprio Pratesi a sferrare la coltellata fatale a Maati: ricostruzione però respinta dalla difesa del giovane, che sostiene invece che sull’autobus non ci sia stata altro che una spallata.
Per questo, riporta La Nazione, i legali di Pratesi hanno affidato l’incarico ad un consulente per ripulire le immagini registrate sul bus e dimostrare che non c’è stata alcuna coltellata.
Assieme a Pratesi, altre quattro persone sono state arrestate, tutti giovanissimi della zona, accusate di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà e dei futili motivi.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies