Le indagini hanno condotto ad una fabbrica in cui vivevano alcuni degli operai: per l’imprenditore è scattato l’arresto

Nella notte tra sabato e domenica un operaio cinese di 30 anni è stato soccorso e portato all’ospedale Santo Stefano di Prato con ferite riconducibili ad un accoltellamento.

Questa mattina La Repubblica Firenze racconta che agli inquirenti che stanno indagando sull’aggressione il giovane ha detto di essere impiegato in un’azienda tessile nell’area pratese.

Così le forze dell’ordine si sono dirette all’azienda per raccogliere prove e informazioni, e quando sono entrate hanno trovato dodici persone alloggiate in quella che il quotidiano chiama “fabbrica-dormitorio”.

Molti dei lavoratori impiegati nell’azienda sono irregolari sul territorio e vengono impiegati con turni massacranti anche di dodici ore al giorno: per l’imprenditore, anche lui un cittadino cinese, è scattato l’arresto.

La vittima ha raccontato alle forze dell’ordine di essere stato aggredito da un collega al quale ha segnalato un errore di produzione: questi, forse temendo che “parlassi male di lui”, ha quindi aggredito l’uomo prima con calci e pugni e poi cingendolo con le braccia e colpendolo con un oggetto appuntito alla schiena, al fianco e al basso ventre.

I carabinieri stanno cercando l’aggressore e, nel frattempo, riporta sempre Repubblica, stanno anche cercando di ricostruire la catena di reciproci rapporti tra l’azienda e i suoi committenti.
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