Gli orafi da Firenze ad Arezzo, vitali per l'economia locale con il più alto export della Toscana, stanno affrontando un aumento significativo di furti e rapine. Fin dall'inizio dell'anno, ci sono stati nove attacchi, superando i sette dell'intero 2023 e triplicando i dati del 2022. L'ultimo episodio, avvenuto una settimana fa a Badia al Pino, ha visto due banditi rubare tra 700 mila euro e un milione di euro in oro da Italiana Horo, usando uno scooter e uno spray urticante per neutralizzare il personale. Prima di questo, ci sono stati altri colpi notturni contro aziende come Castoro a Castiglion Fibocchi e Nicol ad Anghiari, con bottini che superano i milioni di euro complessivi.
Gli orafi, nonostante comprendano il rischio associato al loro mestiere, non si arrendono. Recentemente hanno incontrato il prefetto Maddalena De Luca per chiedere maggiore sicurezza, e la prossima settimana parteciperanno a un vertice con autorità locali e provinciali per discutere delle misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Giordana Giordini, presidente degli orafi di Confindustria, insiste sul fatto che le aziende hanno implementato sistemi di sicurezza avanzati, ma sottolinea che spetta allo Stato fornire ulteriori protezioni. La Prefettura ha già sollecitato un aumento delle forze dell'ordine per affrontare questa emergenza, pur non raggiungendo i livelli critici del 2012, quando molti orafi dormivano armati nei loro negozi.
Gli orafi, nonostante comprendano il rischio associato al loro mestiere, non si arrendono. Recentemente hanno incontrato il prefetto Maddalena De Luca per chiedere maggiore sicurezza, e la prossima settimana parteciperanno a un vertice con autorità locali e provinciali per discutere delle misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Giordana Giordini, presidente degli orafi di Confindustria, insiste sul fatto che le aziende hanno implementato sistemi di sicurezza avanzati, ma sottolinea che spetta allo Stato fornire ulteriori protezioni. La Prefettura ha già sollecitato un aumento delle forze dell'ordine per affrontare questa emergenza, pur non raggiungendo i livelli critici del 2012, quando molti orafi dormivano armati nei loro negozi.
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