Dietro alla distruzione delle porte di uno degi ingressi del Memoriale delle Deportazioni di piazza Bartali non ci sarebbe nessun gesto ostile o politicizzato.
Secondo quanto riferito da La Nazione, infatti, sarebbe stata una banale manovra sbagliata, commessa da una ragazza di diciannove armi senza ancora la patente (ma in possesso del foglio rosa) a mandare in frantumi i vetri delle porte d'ingresso.
I carabinieri hanno infatti escluso che dietro al gesto ci sia una matrice politica, attribuendo la responsabilità dell'accaduto all'inesperienza della giovane conducente, che avrebbe perso il controllo del mezzo mentre faceva retromarcia e si sarebbe andata a schiantare contro le porte.
Il forte rumore aveva messo in allarme il quartiere: essendo il 25 aprile in tanti avevano supporto che potesse esserci una matrice politica dietro l'incidente, ma i carabinieri hanno risolto il "caso": come spiega il quotidiano, anche dal Comune arriva la conferma che si tratterebbe di un gesto del tutto accidentale.
Secondo quanto riferito da La Nazione, infatti, sarebbe stata una banale manovra sbagliata, commessa da una ragazza di diciannove armi senza ancora la patente (ma in possesso del foglio rosa) a mandare in frantumi i vetri delle porte d'ingresso.
I carabinieri hanno infatti escluso che dietro al gesto ci sia una matrice politica, attribuendo la responsabilità dell'accaduto all'inesperienza della giovane conducente, che avrebbe perso il controllo del mezzo mentre faceva retromarcia e si sarebbe andata a schiantare contro le porte.
Il forte rumore aveva messo in allarme il quartiere: essendo il 25 aprile in tanti avevano supporto che potesse esserci una matrice politica dietro l'incidente, ma i carabinieri hanno risolto il "caso": come spiega il quotidiano, anche dal Comune arriva la conferma che si tratterebbe di un gesto del tutto accidentale.
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