"Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, diceva Agatha Christie.
Facendo un esempio di questa estate di calciomercato, il primo indizio furono le parole di Pradè su Gonzalez (Nico resta al 99%), poi ci fu il pressing su Zaniolo e infine l’arrivo di Colpani. Adesso manca solo che Nico vada alla Juventus e poi tutto sarà andato a dama secondo un copione che appariva abbastanza scritturato.
L’altro giallo dell’estate non è ancora del tutto già scritto, ma il copione sembra ben indirizzato. Nell’amichevole con la Primavera che si giocò a inizio ritiro al Viola Park, Raffaele Palladino si mangiò letteralmente Fabiano Parisi. Tra Inghilterra e altre amichevoli, l’ex Empoli ha continuato a fornire prove tutt’altro che esaltanti, con errori di ogni genere. Alla prima gara ufficiale, a Parma, Parisi fuori e Biraghi titolare a tutta fascia. Nel frattempo ecco quelle voci sempre più insistenti su Kostic. Il tutto passando per alcuni rumors provenienti da Napoli su un Parisi offerto ai campani per Folorunsho. Indizi, ancora non prove. Ma…mi sa mi sa che l’esterno arrivato un anno fa dall’Empoli per 10 milioni di euro non abbia intercettato i favori di Palladino.
Dopo un anno passato alle spalle di Biraghi, con quel frammento di stagione in cui venne schierato da Italiano a destra, contromano, commettendo svarioni clamorosi e decisivi in varie partite, la sensazione è che Parisi non si sia mai del tutto riuscito a riprendere. Qualche lampo ogni tanto, sì, ma in mezzo a panchine su panchine. E se con l’arrivo di Palladino tutti si attendevano un cambio di gerarchie a sinistra, a maggior ragione col cambio di modulo e la possibilità di avere meno compiti difensivi ma più di spinta, fa specie respirare tutt’altro che certezze sulla sua permanenza in viola. Quello che poteva, anzi doveva essere il suo anno, potrebbe neppure cominciare. La prova col Puskas di giovedì non ha esaltato, per quanto altri colleghi abbiano fatto decisamente peggio, Kayode su tutti.
Ora…attenzione, avviso ai naviganti: Kostic non è Roberto Carlos, ma Parisi non pare dare garanzie. Domani arriva il Venezia e poi ci sarà il Puskas in Ungheria. La probabilità di vedere entrambe le volte in campo Biraghi, vista la falsa partenza che ha avuto la Fiorentina tra Parma e il playoff d’andata, è forte. Se poi dovesse davvero arrivare Kostic, a quel punto Parisi potrebbe davvero andare altrove. Da capire, in caso, come e dove, mentre appare evidente che il ragazzo debba ritrovare fiducia e consapevolezze. Quelle che aveva evidenziato ad Empoli, ma che a Firenze non è mai riuscito a dimostrare.
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