L’uomo è stato vittima di phishing: immediata la denuncia alla polizia postale

Hanno chiamato un anziano adducendo come scusa quella di aver “notato dei movimenti sospetti sul suo conto corrente”, e nel giro di pochi minuti sono riusciti a farsi consegnare ventinovemila euro.

Si tratta di phishing, un reato informatico mediante il quale alla vittima viene sottratto denaro fingendosi un ente o, come in questo caso, una banca.

Il modus operandi è semplice: la vittima viene avvicinata tramite una comunicazione all’apparenza ufficiale e derubata di quanto presente sul conto corrente o su una prepagata: in questo modo, una volta che la transazione è stata effettuata, è pressoché impossibile tornare in possesso della somma rubata.

È quanto accaduto ad un pensionato fiorentino di 77 anni, raggiunto da una telefonata di un truffatore che, fingendosi la sua banca, lo ha convinto a versare su un Iban tutto quanto presente sul suo conto corrente, avvertendolo di “movimenti sospetti” sul conto.

L’uomo, allarmato, ha inizialmente resistito, ma l’insistenza del truffatore alla fine ha prevalso e l’uomo ha accreditato i risparmi sull’Iban con bonifico istantaneo: ha poi provato a ricontattare il numero che lo aveva chiamato, ma senza alcun successo.

Da lì la denuncia alla polizia postale, ma ormai purtroppo il danno è fratto.

Sia la polizia postale che gli istituti di credito mettono in guardia da questo tipo di raggiri, e sia sui siti che sulle app delle banche sono presenti pagine dedicate alle truffe e ai reati informatici che spiegano cosa fare quando si viene contattati da numeri o operatori sospetti.
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