Poteva essere la fine, ma così non è stato. La Nazione questa mattina raccoglie il racconto di Pier Luigi Buccianelli, 57enne residente nella provincia di Firenze che venerdì, mentre la pioggia ingrossava i fiumi e la Sieve era ormai sul punto di esondare, stava tornando a casa dopo il lavoro.
In terra c’era dell’acqua, ma al quotidiano ha raccontato che pensava fosse perché quel giorno era piovuto tantissimo. Poi, all’improvviso, l’acqua ha invaso la carreggiata ed è entrata nella macchina, così il suo primo istinto è stato quello di gettarsi fuori dal veicolo per mettersi in salvo.
Ma quel tentativo di salvezza poteva trasformarsi in una tragedia, se non fosse stato per alcuni ragazzi lì vicino, che non appena lo hanno visto in difficoltà lo hanno soccorso: uno, in particolare, che Pier Luigi ricorda avergli detto di chiamarsi Magreb, si è avvicinato, forse assicurato da un cavo, e lo ha tratto in salvo.
O, almeno, questo è ciò che ricorda Pier Luigi, che di quel momento conserva solo un flash di un’ambulanza, e poi il buio.
“Voglio trovarli, voglio ringraziarli per quello che hanno fatto perché senza di loro io non sarei vivo. Mi piacerebbe rivederli per abbracciarli e dirgli grazie di cuore” ha detto al quotidiano Pier Luigi.
In terra c’era dell’acqua, ma al quotidiano ha raccontato che pensava fosse perché quel giorno era piovuto tantissimo. Poi, all’improvviso, l’acqua ha invaso la carreggiata ed è entrata nella macchina, così il suo primo istinto è stato quello di gettarsi fuori dal veicolo per mettersi in salvo.
Ma quel tentativo di salvezza poteva trasformarsi in una tragedia, se non fosse stato per alcuni ragazzi lì vicino, che non appena lo hanno visto in difficoltà lo hanno soccorso: uno, in particolare, che Pier Luigi ricorda avergli detto di chiamarsi Magreb, si è avvicinato, forse assicurato da un cavo, e lo ha tratto in salvo.
O, almeno, questo è ciò che ricorda Pier Luigi, che di quel momento conserva solo un flash di un’ambulanza, e poi il buio.
“Voglio trovarli, voglio ringraziarli per quello che hanno fatto perché senza di loro io non sarei vivo. Mi piacerebbe rivederli per abbracciarli e dirgli grazie di cuore” ha detto al quotidiano Pier Luigi.
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