Partito Carc: “Solidarietà, sostengono le ragioni dei palestinesi”

Perquisizioni sono state effettuate stamani dalla Digos e dalla Polizia postale di Firenze, su decreto della Procura del capoluogo toscano, nei confronti di tre persone, tra cui un simpatizzante della Federazione toscana del Partito dei Carc al quale si contesta l'art.604 bis del codice penale, 'propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa" a causa di "post antisemiti" che avrebbe pubblicato dal 7 ottobre 2023 al 19 maggio 2024. E' quanto rende noto con un comunicato la stessa Federazione toscana del Partito dei Carc esprimendo "solidarietà a tutti coloro che sostengono le ragioni della resistenza del popolo palestinese e che vengono colpiti dalla repressione".
    
"Obiettivi delle perquisizioni telefoni, computer, supporti informatici, chiavette Usl, ecc. insomma tutto quello - prosegue il Partito dei Carc - che", a dire degli inquirenti, "testimonierebbe l'attività 'criminosa' del compagno. La perquisizione è avvenuta nella sua abitazione, nell'auto e nel motorino. Il computer è stato sequestrato e fatta copia del disco esterno così come il telefono che è ancora nelle loro mani".

    
La Federazione toscana del Partito dei Carc ringrazia "il compagno che avvisandoci tempestivamente ci ha concesso di rendere nota questa notizia: denunciare ogni forma di abuso, ingiustizia, intimidazione è il primo importante passo per resistere e lottare contro la repressione".

Esprime poi "massima solidarietà e parla di "operazione che sembra proprio anticipare quello che potrebbe accadere con l'approvazione del Ddl 1660 e l'introduzione nel codice penale di reati come 'il terrorismo della parola'. In Italia, come nel resto del mondo, cresce inarrestabile il movimento di solidarietà con l'eroica resistenza palestinese; in questo contesto aumentano i casi di censura e repressione contro chi parteggia con essa e osa denunciare il genocidio che lo Stato sionista d'Israele sta perpetrando contro la popolazione di Gaza".

"In conclusione, chiamiamo tutte le organizzazioni politiche, sindacali, le associazioni e in particolare la neonata Rete Liberi/e di lottare contro il Ddl 1660 a esprimere la propria solidarietà".

Nel decreto di perquisizione, reso pubblico dalla Federazione toscana del partito dei Carc, si spiega che il monitoraggio sul web per individuare eventuali persone che fanno proselitismo "in favore dei combattenti palestinesi" ha messo in particolare risalto i profili social network riconducibili ai tre indagati.

Uno di questi avrebbe pubblicato, in particolare tra maggio e giugno scorsi, "numerosi post antisemiti, inneggianti il nazifascismo, di istigazione alla violenza contro cittadini ebrei, italiani e europei, medici e giornalisti".

Al simpatizzante del Partito dei Carc si contestano "post antisemiti e di istigazione alla violenza contro cittadini ebrei", tra il 7 ottobre scorso e maggio 2024. Infine "il profilo social riconducibile" al terzo indagato si "è contraddistinto quale alias/Id molto attivo nella propaganda pro-Hamas, con particolare riferimento al periodo" dal 3 aprile al 25 giugno scorsi.
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