Giudizio immediato per i cinque cittadini cinesi arrestati con l'accusa di tentato omicidio l'estate scorsa per la violenta aggressione subita da un loro connazionale 42enne in un circolo a Prato, il Number One, la notte del 6 luglio. La vittima, alle spalle una condanna definitiva per un omicidio risalente al 2006, fu prima colpita con una bottiglia di vetro, poi con un'arma da taglio e infine presa a pugni e calci: portata in ospedale dal gestore del locale, ha subito più interventi ed è tuttora ricoverata.
Come spiega la procura pratese, che in una nota dà notizia della richiesta di giudizio immediato accolta dal gip, il movente è stato "individuato nel proposito di controllare il remunerativo mercato delle grucce nel territorio della provincia pratese da parte di una struttura imprenditoriale che mira a operare in regime monopolistico".
I cinque furono arrestati nei giorni successivi all'aggressione in Calabria e in Sicilia. Grazie alle immagini della videosorveglianza del locale la polizia riuscì a individuare uno dei presunti aggressori e a reperire il suo cellulare, tracciando il quale fu possibile fermare in Calabria un'auto con a bordo quattro dei cinesi arrestati. Il quinto, l'orientale identificato dalle immagini della videosorveglianza, fu poi fermato a Catania sempre grazie al tracciamento del telefono. Consulenze poi disposte dagli inquirenti avrebbero collocato i cinque nel locale pratese la notte dell'aggressione.
Come spiega la procura pratese, che in una nota dà notizia della richiesta di giudizio immediato accolta dal gip, il movente è stato "individuato nel proposito di controllare il remunerativo mercato delle grucce nel territorio della provincia pratese da parte di una struttura imprenditoriale che mira a operare in regime monopolistico".
I cinque furono arrestati nei giorni successivi all'aggressione in Calabria e in Sicilia. Grazie alle immagini della videosorveglianza del locale la polizia riuscì a individuare uno dei presunti aggressori e a reperire il suo cellulare, tracciando il quale fu possibile fermare in Calabria un'auto con a bordo quattro dei cinesi arrestati. Il quinto, l'orientale identificato dalle immagini della videosorveglianza, fu poi fermato a Catania sempre grazie al tracciamento del telefono. Consulenze poi disposte dagli inquirenti avrebbero collocato i cinque nel locale pratese la notte dell'aggressione.
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