L’accordo originale prevedeva di rimanere nell’appartamento solo per pochi giorni, in affitto breve: poi una prima proroga e poi un’altra, arrivando da marzo a maggio.
È a quel punto che la proprietaria di un appartamento in zona Gavinana, a Firenze sud, decide di rivolgersi all’inquilina chiedendole la restituzione delle chiavi e di lasciare la casa, ma questa rifiuta: le due arrivano quindi ad un ultimo accordo per rinnovare la permanenza di altri giorni.
Per tornare in possesso dell’abitazione, allora, la proprietaria di casa si è rivolta al Tribunale per ottenere un provvedimento di sfratto, ma qui il “colpo di scena”: il Tribunale di Firenze, infatti, con un’ordinanza ha stabilito che l’inquilina non è un’occupante, bensì un’inadempiente.
Come ha spiegato la stessa inquilina, una donna di 40 anni che vive nell’appartamento con il figlio, l’accordo pattuito fra le due era di un affitto a nero, da pagare in contanti, e solo quando è arrivata la denuncia ha chiesto di essere regolarizzata, senza però trovare aperture da parte della proprietaria.
Una situazione che, adesso, in base a quanto ha stabilito il Tribunale di Firenze, potrà essere risolta con un risarcimento del danno, che grossomodo è quantificabile sulla base delle mensilità che rimangono da corrispondere e, eventualmente, su eventuali maggiorazioni.
Una pronuncia, questa, che può aprire la strada a metodi più rapidi per risolvere le controversie fra proprietari e inquilini, dopo che nei giorni scorsi altre persone avevano raccontato di aver vissuto situazioni simili con inquilini che decidono di occupare l’appartamento preso in affitto breve.
È a quel punto che la proprietaria di un appartamento in zona Gavinana, a Firenze sud, decide di rivolgersi all’inquilina chiedendole la restituzione delle chiavi e di lasciare la casa, ma questa rifiuta: le due arrivano quindi ad un ultimo accordo per rinnovare la permanenza di altri giorni.
Per tornare in possesso dell’abitazione, allora, la proprietaria di casa si è rivolta al Tribunale per ottenere un provvedimento di sfratto, ma qui il “colpo di scena”: il Tribunale di Firenze, infatti, con un’ordinanza ha stabilito che l’inquilina non è un’occupante, bensì un’inadempiente.
Come ha spiegato la stessa inquilina, una donna di 40 anni che vive nell’appartamento con il figlio, l’accordo pattuito fra le due era di un affitto a nero, da pagare in contanti, e solo quando è arrivata la denuncia ha chiesto di essere regolarizzata, senza però trovare aperture da parte della proprietaria.
Una situazione che, adesso, in base a quanto ha stabilito il Tribunale di Firenze, potrà essere risolta con un risarcimento del danno, che grossomodo è quantificabile sulla base delle mensilità che rimangono da corrispondere e, eventualmente, su eventuali maggiorazioni.
Una pronuncia, questa, che può aprire la strada a metodi più rapidi per risolvere le controversie fra proprietari e inquilini, dopo che nei giorni scorsi altre persone avevano raccontato di aver vissuto situazioni simili con inquilini che decidono di occupare l’appartamento preso in affitto breve.
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