Ad un anno dalla tragedia costata la vita a cinque persone

Un presidio ad un anno dalla strage di via Mariti, a Firenze, dove sono morti cinque operai nel crollo del cantiere Esselunga. Lo organizza 'Assemblea 16 febbraio' nell'anniversario della tragedia, il 16 febbraio con inizio alle 16. Nelle intenzioni degli organizzatori anche svolgere "un piccolo corteo intorno all'area".
    
Tra i sostenitori dell'iniziativa Cobas lavoro privato: "Quel centro commerciale non sarebbe servito a niente - ha dichiarato Antonio Morese dei Cobas -. Il quartiere aveva bisogno di spazi verdi e invece hanno tirato giù gli alberi. Hanno finito di devastare la zona per un'opera che ha causato morti. Quel cantiere è l'ecomostro della morte: chiediamo che venga creata un'area verde in memoria delle vittime, che sia da monito per le generazioni future". Morese ha chiesto anche che "l'Amministrazione comunale si faccia carico di interloquire con Esselunga per far in modo di rivedere in toto il progetto del centro commerciale che è inutile".

"Le norme di sicurezza non vengono rispettate, continuano gli appalti al ribasso e l'insufficienza dei controlli", ha dichiarato Miriam Amato dell'Usb.

    
"Basta morti sul lavoro, sono persone uccise dalla mancanza di sicurezza - ha osservato Sandro Targetti della rete antisfratto fiorentina -. In via Mariti il quartiere non ha bisogno dell'ennesimo centro commerciale".
 

Nella giornata del 16 febbraio sono previste poi diverse iniziative istituzionali, presentate nei giorni scorsi: la cerimonia istituzionale sarà alle 10.
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