Coccarde sulla toga, costituzione in mano e tutti fuori quando parlerà il rappresentante del governo. È la protesta dei magistrati organizzata dall'Anm contro la riforma della giustizia alla cerimonia di inaugurazione per l'anno giudiziario 2025 oggi a Firenze.
"E' un gesto verso un disegno riformatore costituzionale che non condividiamo e che riteniamo inutile per noi magistrati e dannosa per i cittadini - ha spiegato il presidente della sezione toscana dell'associazione nazionale magistrato Alessandro Ghelardini - Le priorità del mondo della giustizia sono ben altre: la durata dei processi" e "la riforma non modificherà in nulla l'attuale situazione".
Per Ghelardini, che prenderà poi la parola durante la cerimonia, "si va a intervenire su un assetto ordinamentale perché si sostiene che ad oggi ci sia un deficit di terzietà del giudice. L'esperienza, anche recente, dimostra che l'attuale assetto della magistratura è in grado di valutare con piena indipendenza e terzietà le richieste dei pubblici ministeri, magistrati che come noi condividono il medesimo percorso professionale. Tutta questa necessità di intervenire sull'ordinamento giudiziario con questa separazione che noi riteniamo pregiudizievole dell'interesse dei cittadini, in realtà non può essere una priorità".
"Il 2024 si è chiuso con il triste primato di 90 suicidi in carcere, il 2025 si è aperto con un suicidio in un carcere del distretto toscano. La questione carceraria è un problema nazionale e va affrontata per una miriade di ragioni. Non si può immaginare che il carcere, deputato al recupero, si trasformi in una discarica sociale. Non è solo una questione di posti ma è anche una questione di cultura". Lo ha detto il capo della corte di appello di Firenze Alessandro Nencini nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Occorre un investimento mirato di risorse - è sottolineato nella relazione - che da un lato incrementino i progetti riabilitativi e dall'altro conducano alla realizzazione di più idonee strutture penitenziare".
Nel complesso, si legge ancora nella relazione di Nencini, "la situazione del sovraffollamento in Toscana non è allarmante" e "la popolazione carceraria è nel limite della soglia regolamentare": 3.190 detenuti al 30 giugno 2024 contro i 2.990 dell'anno precedente, a fronte di una capienza regolamentare di 3163.
Gli istituti che nel corso dell'anno hanno subito il maggior incremento sono Sollicciano (+115, passando 450 detenuti, di cui 55 donne, nel 2022/2023 a 565 nell'ultimo anno) e Prato (+67, 576 detenuti nell'ultimo anno contro i 509 del periodo precedente).
"La situazione di grave sovraffollamento segnalata negli anni precedenti appare, allo stato, contenuta nel territorio toscano: su una capienza complessiva di 3163 posti regolamentari sono presenti 3190 detenuti confermando una situazione nel distretto complessivamente positiva, in sensibile calo rispetto agli anni precedenti".
Sul tema della carenza di magistrati Nencini ha affermato: "Da tempo il distretto di Corte d'appello di Firenze soffre oramai di una scopertura di organico del personale di magistratura estremamente significativa. Ma nel settore civile raggiunti gli obiettivi del Pnrr".
In Toscana, tra luglio 2023 e giugno 2024, è in crescita il numero dei procedimenti per furti, truffe e rapine (+ 6%), così come per i reati ambientali per i quali sono raddoppiate le inchieste (+92%), salgono i reati tributari, spia di riciclaggio, dell'11,5%, mentre sono in flessione i fascicoli in materia di criminalità organizzata. In aumento anche i reati contro la libertà sessuale e gli atti persecutori. E' quanto emerge dalla relazione del procuratore generale della Corte di appello di Firenze Ettore Squillace Greco intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
Quanto all'aumento di furti, truffe e rapine, Squillace Greco ha sottolineato che "siamo nella fisiologica oscillazione di questo tipo di reati, per cui non mi pare che un aumento così limitato desti particolare allarme, fermo restando che sono quelli che incidono sulla sicurezza percepita dai cittadini". Invece per i fenomeni di criminalità organizzata, la riduzione dei fascicoli "appare più espressione di contingenze, che di una riduzione effettiva del fenomeno".
La criminalità albanese, in Toscana, si legge nella relazione del procuratore generale, "sta ormai completando il salto di qualità da delinquenza a criminalità dei grandi traffici e del reinvestimento di capitali illeciti". Il contrasto alla mafia cinese, ha osservato, è "particolarmente difficile per comunità chiuse, poco permeabili, tendenti a risolvere i conflitti al loro interno, difficoltà a reperire nel corso delle indagini, prima, e dei processi, dopo, interpreti e traduttori affidabili".
Nell'ultimo anno, a seguito di un incremento dei controlli si è registrato un forte aumento delle iscrizioni per reati in materia di ambiente (+33%) ed edilizia (+23%). Secondo alcune rilevazioni la Toscana ha raggiunto il quinto posto nazionale per numero di reati ambientali, dopo Campania, Calabria e Sicilia. Sulla tutela del lavoro si registra una lieve flessione delle iscrizioni per lesioni gravi e gravissime da violazione delle norme sulla prevenzione (-1,94%) ma sono aumentate del 70% le iscrizioni per omicidio colposo.
"Qui il pensiero non può che andare alle tragedie, tra le altre, di via Mariti a Firenze e di Calenzano - ha detto ancora Squillace Greco -. Le indagini sono in corso e vengono svolte con l'impegno adeguato e necessario. Ma quei morti ci chiamano in causa, tutti".
Sono in aumento, del 15,55%, le iscrizioni per delitti contro la libertà sessuale e gli atti persecutori. Ancor di più aumentano, del 19,99%, i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Per Squillace Greco "non è l'intervento penale che può risolvere il problema della violenza di genere e della violenza in generale. Credo che dovremmo tutti porci il problema del degrado dei rapporti umani, di una aggressività sempre pronta ad esplodere, di un rancore dilagante che si alimenta nei canali sociali".
"E' in atto il tentativo di liquidazione della giurisdizione, a rischio la tenuta dell'ordinamento democratico" e "si registrano frequenti intimidazioni ai danni di magistrati e avvocati" ha detto il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Firenze Sergio Paparo.
"La Costituzione affida alla giurisdizione la responsabilità di concorrere a dare attuazione ai principi fondamentali - ha sottolineato - e ad assicurare che siano tutelati diritti e ottemperati doveri. Magistrati e avvocati devono essere messi in condizione di esercitare le loro funzioni in assoluta indipendenza e autonomia".
Quanto alle intimidazioni ai danni di avvocati e magistrati, Paparo ha ricordato "il tentativo di aggressione a danno dei colleghi toscani Cecilia Turco e Mimmo Passione, all'esito di un'udienza davanti alla Corte d'appello nella quale avevano 'osato' avanzare istanze difensive non gradite al 'tribunale del popolo' composto dai parenti ed amici della parte offesa di quel procedimento".
Ha poi ricordato il blitz nella notte fra il 19 e il 20 novembre scorsi in cui, davanti ai palazzi di giustizia di Firenze, Prato, Pistoia e Lucca, furono esposti striscioni, tutti con la frase "Elon Musk ha ragione: toghe rosse andatevene".
"Episodi che allarmano e sgomentano - ha osservato ancora -, perché sono diretta conseguenza del fastidio e del disprezzo manifestati dal decisore legislativo e politico nei confronti della funzione di controllo della legalità esercitata dalla Giurisdizione". Da Paparo un ricordo alla memoria dei "lavoratori che hanno perso la vita sui posti di lavoro" e ai "detenuti che nelle carceri del nostro Paese si sono tolti la vita in segno di disperata ed estrema protesta contro la sistematica violazione del precetto dell'art. 27 della Costituzione, secondo cui "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
"E' un gesto verso un disegno riformatore costituzionale che non condividiamo e che riteniamo inutile per noi magistrati e dannosa per i cittadini - ha spiegato il presidente della sezione toscana dell'associazione nazionale magistrato Alessandro Ghelardini - Le priorità del mondo della giustizia sono ben altre: la durata dei processi" e "la riforma non modificherà in nulla l'attuale situazione".
Per Ghelardini, che prenderà poi la parola durante la cerimonia, "si va a intervenire su un assetto ordinamentale perché si sostiene che ad oggi ci sia un deficit di terzietà del giudice. L'esperienza, anche recente, dimostra che l'attuale assetto della magistratura è in grado di valutare con piena indipendenza e terzietà le richieste dei pubblici ministeri, magistrati che come noi condividono il medesimo percorso professionale. Tutta questa necessità di intervenire sull'ordinamento giudiziario con questa separazione che noi riteniamo pregiudizievole dell'interesse dei cittadini, in realtà non può essere una priorità".
"Il 2024 si è chiuso con il triste primato di 90 suicidi in carcere, il 2025 si è aperto con un suicidio in un carcere del distretto toscano. La questione carceraria è un problema nazionale e va affrontata per una miriade di ragioni. Non si può immaginare che il carcere, deputato al recupero, si trasformi in una discarica sociale. Non è solo una questione di posti ma è anche una questione di cultura". Lo ha detto il capo della corte di appello di Firenze Alessandro Nencini nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Occorre un investimento mirato di risorse - è sottolineato nella relazione - che da un lato incrementino i progetti riabilitativi e dall'altro conducano alla realizzazione di più idonee strutture penitenziare".
Nel complesso, si legge ancora nella relazione di Nencini, "la situazione del sovraffollamento in Toscana non è allarmante" e "la popolazione carceraria è nel limite della soglia regolamentare": 3.190 detenuti al 30 giugno 2024 contro i 2.990 dell'anno precedente, a fronte di una capienza regolamentare di 3163.
Gli istituti che nel corso dell'anno hanno subito il maggior incremento sono Sollicciano (+115, passando 450 detenuti, di cui 55 donne, nel 2022/2023 a 565 nell'ultimo anno) e Prato (+67, 576 detenuti nell'ultimo anno contro i 509 del periodo precedente).
"La situazione di grave sovraffollamento segnalata negli anni precedenti appare, allo stato, contenuta nel territorio toscano: su una capienza complessiva di 3163 posti regolamentari sono presenti 3190 detenuti confermando una situazione nel distretto complessivamente positiva, in sensibile calo rispetto agli anni precedenti".
Sul tema della carenza di magistrati Nencini ha affermato: "Da tempo il distretto di Corte d'appello di Firenze soffre oramai di una scopertura di organico del personale di magistratura estremamente significativa. Ma nel settore civile raggiunti gli obiettivi del Pnrr".
In Toscana, tra luglio 2023 e giugno 2024, è in crescita il numero dei procedimenti per furti, truffe e rapine (+ 6%), così come per i reati ambientali per i quali sono raddoppiate le inchieste (+92%), salgono i reati tributari, spia di riciclaggio, dell'11,5%, mentre sono in flessione i fascicoli in materia di criminalità organizzata. In aumento anche i reati contro la libertà sessuale e gli atti persecutori. E' quanto emerge dalla relazione del procuratore generale della Corte di appello di Firenze Ettore Squillace Greco intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
Quanto all'aumento di furti, truffe e rapine, Squillace Greco ha sottolineato che "siamo nella fisiologica oscillazione di questo tipo di reati, per cui non mi pare che un aumento così limitato desti particolare allarme, fermo restando che sono quelli che incidono sulla sicurezza percepita dai cittadini". Invece per i fenomeni di criminalità organizzata, la riduzione dei fascicoli "appare più espressione di contingenze, che di una riduzione effettiva del fenomeno".
La criminalità albanese, in Toscana, si legge nella relazione del procuratore generale, "sta ormai completando il salto di qualità da delinquenza a criminalità dei grandi traffici e del reinvestimento di capitali illeciti". Il contrasto alla mafia cinese, ha osservato, è "particolarmente difficile per comunità chiuse, poco permeabili, tendenti a risolvere i conflitti al loro interno, difficoltà a reperire nel corso delle indagini, prima, e dei processi, dopo, interpreti e traduttori affidabili".
Nell'ultimo anno, a seguito di un incremento dei controlli si è registrato un forte aumento delle iscrizioni per reati in materia di ambiente (+33%) ed edilizia (+23%). Secondo alcune rilevazioni la Toscana ha raggiunto il quinto posto nazionale per numero di reati ambientali, dopo Campania, Calabria e Sicilia. Sulla tutela del lavoro si registra una lieve flessione delle iscrizioni per lesioni gravi e gravissime da violazione delle norme sulla prevenzione (-1,94%) ma sono aumentate del 70% le iscrizioni per omicidio colposo.
"Qui il pensiero non può che andare alle tragedie, tra le altre, di via Mariti a Firenze e di Calenzano - ha detto ancora Squillace Greco -. Le indagini sono in corso e vengono svolte con l'impegno adeguato e necessario. Ma quei morti ci chiamano in causa, tutti".
Sono in aumento, del 15,55%, le iscrizioni per delitti contro la libertà sessuale e gli atti persecutori. Ancor di più aumentano, del 19,99%, i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Per Squillace Greco "non è l'intervento penale che può risolvere il problema della violenza di genere e della violenza in generale. Credo che dovremmo tutti porci il problema del degrado dei rapporti umani, di una aggressività sempre pronta ad esplodere, di un rancore dilagante che si alimenta nei canali sociali".
"E' in atto il tentativo di liquidazione della giurisdizione, a rischio la tenuta dell'ordinamento democratico" e "si registrano frequenti intimidazioni ai danni di magistrati e avvocati" ha detto il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Firenze Sergio Paparo.
"La Costituzione affida alla giurisdizione la responsabilità di concorrere a dare attuazione ai principi fondamentali - ha sottolineato - e ad assicurare che siano tutelati diritti e ottemperati doveri. Magistrati e avvocati devono essere messi in condizione di esercitare le loro funzioni in assoluta indipendenza e autonomia".
Quanto alle intimidazioni ai danni di avvocati e magistrati, Paparo ha ricordato "il tentativo di aggressione a danno dei colleghi toscani Cecilia Turco e Mimmo Passione, all'esito di un'udienza davanti alla Corte d'appello nella quale avevano 'osato' avanzare istanze difensive non gradite al 'tribunale del popolo' composto dai parenti ed amici della parte offesa di quel procedimento".
Ha poi ricordato il blitz nella notte fra il 19 e il 20 novembre scorsi in cui, davanti ai palazzi di giustizia di Firenze, Prato, Pistoia e Lucca, furono esposti striscioni, tutti con la frase "Elon Musk ha ragione: toghe rosse andatevene".
"Episodi che allarmano e sgomentano - ha osservato ancora -, perché sono diretta conseguenza del fastidio e del disprezzo manifestati dal decisore legislativo e politico nei confronti della funzione di controllo della legalità esercitata dalla Giurisdizione". Da Paparo un ricordo alla memoria dei "lavoratori che hanno perso la vita sui posti di lavoro" e ai "detenuti che nelle carceri del nostro Paese si sono tolti la vita in segno di disperata ed estrema protesta contro la sistematica violazione del precetto dell'art. 27 della Costituzione, secondo cui "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
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