Il gip non ha convalidato l'arresto della donna fiorentina di 38 anni arrestata dai carabinieri a Grassina dopo che aveva accoltellato alla schiena il compagno di 49 anni nella casa dove convivono, ma ha confermato la misura dell'arresto in carcere.
Il gip ha derubricato l'accusa da tentato omicidio a lesioni gravi e ha riconosciuto nella vicenda un rischio di reiterazione del reato, per questo non ha applicato gli arresti domiciliari: quando l'uomo - che risulta fuori pericolo di vita - sarà dimesso dall'ospedale, non potrebbe tornare a vivere nella stessa casa con la 38enne per il pericolo di nuovi scontri. Il difensore della 38enne, avvocato Donatella Casini, aveva chiesto la scarcerazione.
Col compagno c'è stata una lite, forse per motivi di gelosia, la notte tra il 21 e il 22 febbraio. Secondo una ricostruzione, la 38enne al culmine di un alterco ha tirato un pugno all'uomo e poi ha preso un coltello da cucina e lo ha accoltellato alla schiena. Il giudice non ha convalidato l'arresto perché non lo ritiene legittimo in base a una serie di circostanze, cioé la stessa donna dopo l'accoltellamento ha chiamato i soccorsi, il 118, e poi è andata al pronto soccorso in ospedale per sincerarsi delle condizioni del fidanzato e dove i carabinieri l'hanno arrestata, ma ormai fuori flagranza di reato. Inoltre ha tirato un solo fendente, aspetto per cui non viene ravvisato l'aspetto del tentato omicidio.
La stessa donna avrebbe consegnato ai carabinieri il coltello da cucina, benché ripulito, durante la perquisizione della casa. Con gli investigatori si sarebbe difesa dicendo che l'uomo era finito da solo contro la lama, una giustificazione del ferimento a cui l'accusa non crede. Nell'udienza per la convalida la 38enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Il gip ha derubricato l'accusa da tentato omicidio a lesioni gravi e ha riconosciuto nella vicenda un rischio di reiterazione del reato, per questo non ha applicato gli arresti domiciliari: quando l'uomo - che risulta fuori pericolo di vita - sarà dimesso dall'ospedale, non potrebbe tornare a vivere nella stessa casa con la 38enne per il pericolo di nuovi scontri. Il difensore della 38enne, avvocato Donatella Casini, aveva chiesto la scarcerazione.
Col compagno c'è stata una lite, forse per motivi di gelosia, la notte tra il 21 e il 22 febbraio. Secondo una ricostruzione, la 38enne al culmine di un alterco ha tirato un pugno all'uomo e poi ha preso un coltello da cucina e lo ha accoltellato alla schiena. Il giudice non ha convalidato l'arresto perché non lo ritiene legittimo in base a una serie di circostanze, cioé la stessa donna dopo l'accoltellamento ha chiamato i soccorsi, il 118, e poi è andata al pronto soccorso in ospedale per sincerarsi delle condizioni del fidanzato e dove i carabinieri l'hanno arrestata, ma ormai fuori flagranza di reato. Inoltre ha tirato un solo fendente, aspetto per cui non viene ravvisato l'aspetto del tentato omicidio.
La stessa donna avrebbe consegnato ai carabinieri il coltello da cucina, benché ripulito, durante la perquisizione della casa. Con gli investigatori si sarebbe difesa dicendo che l'uomo era finito da solo contro la lama, una giustificazione del ferimento a cui l'accusa non crede. Nell'udienza per la convalida la 38enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
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