Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate

Quattro uomini arrestati a Empoli (Firenze) per aver aggredito i carabinieri intervenuti su una rapina lunedì sera nella centrale piazza Don Minzoni. Un militare non è rimasto lesionato da ferite da taglio solo perché protetto dal giubbotto antiproiettile. Le accuse sono, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate: con queste accuse sono finiti in manette due diciottenni tunisini e due nigeriani di 42 anni e 31 anni. L'arresto è stato per tutti convalidato. Il giudice ha disposto per un 18enne l'obbligo di dimora col divieto uscire tra le 22 e le 9 del mattino successivo, per l'altro il divieto di dimora nel comune di Empoli. Per i due nigeriani, uno dei quali ha ammesso in tribunale di aver sbagliato chiedendo scusa, è stata disposta la misura di presentazione alla polizia giudiziaria.
      
I carabinieri, secondo quanto ricostruito, erano intervenuti per la segnalazione di una rapina. In piazza don Minzoni, è stata la vittima a raccontare che tre persone gli avevano portato via il marsupio. Poi avrebbe indicato, poco lontano, i due tunisini che stavano discutendo con uno dei nigeriani minacciandolo con bottiglie rotte e un coltello a serramanico.

I carabinieri hanno tentato di bloccare i 18enni: uno dei due militari, secondo quanto ricostruito, è riuscito a strappare il coltello e una bottiglia rotta dalle mani di un ragazzo, mentre l'altro ha bloccato l'altro tunisino ma è stato colpito al fianco destro con un coccio di vetro. Nel frattempo i due nigeriani avrebbero cercato di scagliarsi contro i due tunisini, ma sono stati fermati da un'altra pattuglia dei carabinieri, intervenuta insieme agli agenti della Polizia ferroviaria. Il militare non ha riportato ferite da taglio perché aveva il giubbotto antiproiettile, ma ha rimediato una contusione alla caviglia destra con una prognosi di tre giorni.
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