"Il confronto che abbiamo mantenuto con il Governo e con il ministro Calderone in questi mesi ci ha permesso di portare a casa i primi risultati che sono nel decreto, il cosiddetto piano Pnrr, c'è impegno del governo a rafforzare verifiche, controlli e sipezioni nei luoghi di lavoro, a reclutare 766 nuovi ispettori e tecnici della prevenzione, a sperimentare la patente a crediti che ha l'obiettivo di investire sulla qualità dell'impresa, e che noi vogliamo alalrgare a tutti i settori e non solo all'ediliza. Importante è questo primo impegno per apllicare in tutta la catena degli appalti il contratto maggiormente e comparativamente rappresentantivo, sia per la parte conomica che per quella normativa. Stiamo determinando i primi risultati ma dobbiamo fare ancora di più per fermare questa lunga scia di sangue". Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra intervenendo al Festival del lavoro in corso a Firenze.
"Dobbiamo fare ancora di più se vogliamo fermare questa lunga scia di sangue che sfregia i valori costituzionali e la democrazia nel nostro Paese. Cosa dovremmo fare? Allargare per esempio le procedure del codice degli appalti pubblici anche ai cantieri privati, dobbiamo fare un potente investimento sulla formazione e sull'informazione perché servono i controlli, servono gli ispettori, ma non basta se non c'è uno straordinario salto culturale in questo Paese che investa sulla informazione e sulla formazione". Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra.
"Io sono dell'idea che noi dovremmo definire con un patto, con un avviso comune, almeno quattro ore di formazione al mese in tutti gli ambienti lavorativi - ha aggiunto -, dalle grandi aziende alle micro, sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e accompagnare questo investimento sui luoghi di lavoro con altrettanto investimento che dovremmo fare nelle scuole perché i ragazzi che frequentano le nostre scuole oggi saranno i lavoratori di domani, gli imprenditori di domani, i politici di domani, i sindacalisti, i consulenti del lavoro". Per Sbarra "deve crescere dal basso verso l'alto una cultura della sicurezza che è anche cultura della legalità perché le aziende più sicure sono anche quelle più produttive, più innovative, più competitive che investono sulla qualità del lavoro. Ecco perché penso che di fronte ad una grande emergenza come questa non serve affidarsi a qualche fiammata emotiva ma serve costruire un orizzonte lungo di responsabilità che valorizzi anche la contrattazione e la partecipazione".
"Uno sciopero che si muove nel pieno rispetto delle regole, che viene approvato dalla commissione di garanzia, è giusto che si eserciti. Poi, se ci sono interferenze diverse che si muovono in contrasto con la legge, le sigle che lo proclamano possono fare ricorso al Tar o al Consiglio di Stato". Lo ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, parlando a margine del Festival del Lavoro in corso a Firenze.
Sbarra ha risposto a una domanda sulla decisione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha firmato un'ordinanza di precettazione nei confronti delle sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero del trasporto ferroviario tra domenica 19 e lunedì 20 maggio, a causa dello svolgimento del Gran premio di Formula 1 a Imola. "Lo sciopero è un diritto, va proclamato rispettando regole", ha detto il leader della Cisl.
"Dobbiamo fare ancora di più se vogliamo fermare questa lunga scia di sangue che sfregia i valori costituzionali e la democrazia nel nostro Paese. Cosa dovremmo fare? Allargare per esempio le procedure del codice degli appalti pubblici anche ai cantieri privati, dobbiamo fare un potente investimento sulla formazione e sull'informazione perché servono i controlli, servono gli ispettori, ma non basta se non c'è uno straordinario salto culturale in questo Paese che investa sulla informazione e sulla formazione". Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra.
"Io sono dell'idea che noi dovremmo definire con un patto, con un avviso comune, almeno quattro ore di formazione al mese in tutti gli ambienti lavorativi - ha aggiunto -, dalle grandi aziende alle micro, sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e accompagnare questo investimento sui luoghi di lavoro con altrettanto investimento che dovremmo fare nelle scuole perché i ragazzi che frequentano le nostre scuole oggi saranno i lavoratori di domani, gli imprenditori di domani, i politici di domani, i sindacalisti, i consulenti del lavoro". Per Sbarra "deve crescere dal basso verso l'alto una cultura della sicurezza che è anche cultura della legalità perché le aziende più sicure sono anche quelle più produttive, più innovative, più competitive che investono sulla qualità del lavoro. Ecco perché penso che di fronte ad una grande emergenza come questa non serve affidarsi a qualche fiammata emotiva ma serve costruire un orizzonte lungo di responsabilità che valorizzi anche la contrattazione e la partecipazione".
"Uno sciopero che si muove nel pieno rispetto delle regole, che viene approvato dalla commissione di garanzia, è giusto che si eserciti. Poi, se ci sono interferenze diverse che si muovono in contrasto con la legge, le sigle che lo proclamano possono fare ricorso al Tar o al Consiglio di Stato". Lo ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, parlando a margine del Festival del Lavoro in corso a Firenze.
Sbarra ha risposto a una domanda sulla decisione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha firmato un'ordinanza di precettazione nei confronti delle sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero del trasporto ferroviario tra domenica 19 e lunedì 20 maggio, a causa dello svolgimento del Gran premio di Formula 1 a Imola. "Lo sciopero è un diritto, va proclamato rispettando regole", ha detto il leader della Cisl.
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