Da giorni via Taddeo Alderotti, una delle arterie principali di collegamento con l’ospedale di Careggi, è teatro di una situazione al limite del paradossale. Un semaforo temporaneo, installato per regolare il traffico veicolare in corrispondenza di un cantiere stradale, resta inspiegabilmente fisso sul rosso, mandando in tilt la circolazione e seminando confusione tra gli automobilisti.
Il dispositivo, che dovrebbe garantire il passaggio alternato dei veicoli lungo un tratto a senso unico provvisorio, non cambia mai colore. Il risultato è un blocco continuo della circolazione, con auto che si fermano a lungo senza sapere quando proseguire, fino a quando uno dei conducenti decide arbitrariamente di avanzare. Non mancano clacson, litigi e situazioni di potenziale pericolo.
Fortunatamente, una corsia riservata consente il transito dei mezzi di emergenza diretti all’ospedale di Careggi. In caso contrario, il rischio di ritardi nei soccorsi sarebbe stato altissimo. Ma la tensione tra gli automobilisti cresce, aggravata dall’assenza di vigili o personale addetto alla regolazione del traffico.
In mancanza di risposte da parte delle autorità, alcuni residenti hanno affisso un cartello fai-da-te nei pressi del semaforo con la scritta: “Semaforo rotto – passare con prudenza”. Un segnale improvvisato, ma ormai necessario per evitare il caos totale.
La situazione è particolarmente difficile anche per gli abitanti della zona, in particolare per gli studenti universitari. “Il clacson è diventato la colonna sonora delle nostre giornate. È impossibile studiare o lavorare da casa”, racconta una giovane residente.
Il cantiere, che avrebbe dovuto essere una presenza temporanea, continua invece a occupare parte della carreggiata senza che si intravedano miglioramenti. Intanto, la strada resta ostaggio di un semaforo bloccato e dell’indifferenza amministrativa.
I cittadini chiedono un intervento immediato: non solo per il traffico, ma per garantire la sicurezza e la vivibilità in una via cruciale per l’accesso a uno dei più importanti poli ospedalieri della città.
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