Da cordiali e corretti che erano all’inizio i rapporti tra una proprietaria e gli inquilini dell’appartamento sono diventati tesi e ostili

Una storia come tante altre se ne sentono in giro, e che certo non gioca a favore di chi lamenta la proliferazione degli affitti brevi a Firenze: perché, molto spesso, quel che viene risposto da chi affitta gli appartamenti è “e se gli inquilini smettono di pagare?”

La Nazione questa mattina racconta la storia di una proprietaria di un appartamento nella zona delle Cure, non immune al richiamo dei B&B, che ha deciso di stipulare un contratto di locazione ordinario con una coppia: inizialmente, racconta la donna al quotidiano, il pagamento dell’affitto, 750 euro mensili, era effettuato regolarmente e tutto sembrava andare per il meglio.

Poi all’improvviso qualcosa si è come rotto e i due, che hanno anche un figlio piccolo, hanno smesso di pagare diventando decisamente ostili nei confronti della proprietaria di casa e dell’intera palazzina.

Ed è qui che inizia l’odissea della donna, costretta a rivolgersi ad un avvocato per ottenere lo sfratto dei due e tornare in possesso della propria abitazione.

Solo che eseguire lo sfratto non è uno scherzo, e come racconta il quotidiano sono addirittura sette i tentativi effettuati dalla donna di cacciare dalla propria casa i due, tutti andati a vuoto a causa della presenza di un bimbo piccolo e anche di un cane.

Così, tra tentativi di contattate i servizi sociali e gli uffici comunali, fra qualche giorno ci sarà l’ottavo tentativo di rientrare in possesso dell’appartamento, ma la pazienza è ormai finita: “Ho perso tantissimo tempo e molti soldi, almeno qualche migliaio di euro. Non ci sono tutele” commenta sconsolata al quotidiano la proprietaria.
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