Il comitato per il referendum Salviamo Firenze ha presentato oggi "un terzo esposto, con relative richieste di intervento urgente, alla Asl Toscana Centro e al Comune di Firenze-Vigili Urbani per gravi anomalie di rispetto della sicurezza sul lavoro nel cantiere Edile di via Panciatichi, 20 (ex Agenzia delle Entrate Firenze 3) dove è in corso di realizzazione una ennesima struttura destinata a studentato ricettivo".
Lo riferisce Massimo Torelli, promotore del Referendum Salviamo Firenze, spiegando che "gli esposti sono stati presentati dall'architetto Roberto De Blasi che ha individuato la situazione critica e dettagliato le anomalie", De Blasi "si occupa professionalmente di appalti di riqualificazione del patrimonio immobiliare con specifiche competenze riguardo alla verifica e al rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri per conto della committenza".
"Tutto procede come al Cantiere Esselunga di viale Mariti dove sono stati uccisi 5 operai. Dove sono i controlli e l'attenzione promessi? - afferma Salviamo Firenze - Sono così evidenti le anomalie che è sufficiente sostare pochi minuti ai Cantieri per vederli".
Nei rilievi si afferma, tra i vari punti, che "nelle recinzioni non viene esposta la notifica preliminare Asl che riporti i riferimenti del Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione delle opere e del Committente, elementi non indicati neanche nel cartello di cantiere" e che "non sono indicate le ditte sub appaltatrici dei lavori", mentre per i ponteggi c'è "assenza della rete di protezione dei ponteggi estesa a tutta la superficie dell'impalcato", "la rete ponteggi è un accessorio fondamentale nei cantieri edili, progettata per garantire sicurezza e protezione dal pericolo di precipitazione al suolo di detriti e materiali" ma "è presente, e neanche per l'intera superficie, solo sul prospetto prospiciente la via Panciatichi".
L'esposto lamenta "l'assenza delle mantovane su tre dei quattro lati, dispositivi" le quali sono "robuste barriere fisiche in grado di raccogliere eventuali oggetti pesanti che possono accidentalmente precipitare dagli impalcati", inoltre secondo gli estensori - che hanno documentato con dei video - "non tutti gli addetti indossano Dpi (casco protettivo) e in un caso un operatore, mentre manovra un elemento in cemento armato prefabbricato issato da una gru, non indossava neanche la maglietta".
Infine, "l'area di cantiere, piuttosto in disordine, è interessata dal transito e la sosta di addetti a piedi o con mezzi meccanici e risulta sorvolata da carichi sospesi issati con gru".
Lo riferisce Massimo Torelli, promotore del Referendum Salviamo Firenze, spiegando che "gli esposti sono stati presentati dall'architetto Roberto De Blasi che ha individuato la situazione critica e dettagliato le anomalie", De Blasi "si occupa professionalmente di appalti di riqualificazione del patrimonio immobiliare con specifiche competenze riguardo alla verifica e al rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri per conto della committenza".
"Tutto procede come al Cantiere Esselunga di viale Mariti dove sono stati uccisi 5 operai. Dove sono i controlli e l'attenzione promessi? - afferma Salviamo Firenze - Sono così evidenti le anomalie che è sufficiente sostare pochi minuti ai Cantieri per vederli".
Nei rilievi si afferma, tra i vari punti, che "nelle recinzioni non viene esposta la notifica preliminare Asl che riporti i riferimenti del Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione delle opere e del Committente, elementi non indicati neanche nel cartello di cantiere" e che "non sono indicate le ditte sub appaltatrici dei lavori", mentre per i ponteggi c'è "assenza della rete di protezione dei ponteggi estesa a tutta la superficie dell'impalcato", "la rete ponteggi è un accessorio fondamentale nei cantieri edili, progettata per garantire sicurezza e protezione dal pericolo di precipitazione al suolo di detriti e materiali" ma "è presente, e neanche per l'intera superficie, solo sul prospetto prospiciente la via Panciatichi".
L'esposto lamenta "l'assenza delle mantovane su tre dei quattro lati, dispositivi" le quali sono "robuste barriere fisiche in grado di raccogliere eventuali oggetti pesanti che possono accidentalmente precipitare dagli impalcati", inoltre secondo gli estensori - che hanno documentato con dei video - "non tutti gli addetti indossano Dpi (casco protettivo) e in un caso un operatore, mentre manovra un elemento in cemento armato prefabbricato issato da una gru, non indossava neanche la maglietta".
Infine, "l'area di cantiere, piuttosto in disordine, è interessata dal transito e la sosta di addetti a piedi o con mezzi meccanici e risulta sorvolata da carichi sospesi issati con gru".
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