La situazione di Sollicciano è sempre più critica, gravata da problemi che arrivano da lontano e ora tornata alla ribalta dopo che il tribunale di sorveglianza ha accolto il ricorso presentato da un detenuto contro le condizioni di vita difficilissime del penitenziario.

Una situazione che certamente non riguarda solo lui e che vengono efficacemente descritte nell’ordinanza come “degradanti”.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex cappellano dell’istituto penitenziario, don Vincenzo Russo, che in una lettera ha rimarcato tutte le criticità che si vivono quotidianamente nel carcere, a partire dall’acqua calda, e si è chiesto se, alla luce della situazione, non sarebbe più opportuno trasferire tutti i detenuti e chiudere definitivamente il carcere fiorentino.

La situazione di Sollicciano, aggiunge il religioso nella sua critica, è resa ancor più assurda dall’inerzia del Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria), che ancora non ha dato istruzioni precise per porre fine alla situazione.

Intanto, probabilmente, altri ricorsi potrebbero essere presentati al Tribunale di Sorveglianza, contribuendo così a rendere ancor più pesante una situazione già molto complessa.

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