Il primo dicembre 2013 sette operai cinesi persero la vita nel rogo della fabbrica-dormitorio in via Toscana a Prato

Undici anni fa una fabbrica a Prato, la “Teresa Moda” venne coinvolta in un incendio nel quale persero la vita sette operai cinesi, rimasti intrappolati nella struttura.

Ieri, al termine di un convegno tenuto a Prato in occasione dell’anniversario della tragedia, la sindaca di Prato ha proposto di dedicare uno spazio pubblico alle persone che persero la vita nell’incendio.

“I tempi sono maturi” ha detto Bugetti “e noi possiamo e vogliamo farlo, perché non vogliamo smettere di ricordare quella tragedia e di combattere un sistema malato basato su illegalità e complicità”.

Soprattutto, dice Bugetti, “ sarà l’omaggio di Prato a queste persone che hanno perso la vita sull’altare della moda a basso costo, e sarà il simbolo della volontà della città di reagire per dimostrare che il nostro distretto tessile e la nostra città sono un’altra cosa”.

La sindaca è tornata a chiedere maggiori risorse, soprattutto ispettori, per contrastare il dilagare di sfruttamento e illegalità in certi settori dell’industria tessile pratese.

Non solo controlli, però: nella giornata di ieri il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha proposto l’estensione della protezione per i collaboratori di giustizia ai cittadini stranieri che denunciano le situazioni di illegalità, raccogliendo immediatamente il sostegno del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha annunciato che convocherà i parlamentari toscani per far arrivare la proposta in Parlamento.
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