5 attivisti incollarono dei volantini al vetro che protegge la Primavera di Botticelli, per loro il pm chiese l'archiviazione

Per il blitz del 3 marzo scorso agli Uffizi di 5 militanti di Ultima generazione, quando furono attaccati alcuni volantini sul vetro che protegge la Primavera di Botticelli in solidarietà agli alluvionati di Campi Bisenzio e in difesa dell'ambiente, il gip deciderà il prossimo 29 novembre.

La procura aveva chiesto di archiviare ma il giudice, 'allo stato degli atti', non l'ha accolta. Quindi è stata fissata l'udienza in occasione della quale il gip valuterà se accogliere poi l'archiviazione, disporre l'imputazione coatta o ordinare al pm di svolgere nuove indagini.

    
I 5 attivisti furono denunciati in base al nuovo articolo 518 duodecis del codice penale, per aver imbrattato e reso non fruibili i beni culturali. Il pm Lorenzo Gestri aveva sollecitato l'archiviazione. Una richiesta che "allo stato degli atti" il gip Piergiorgio Ponticelli ha ritenuto di non poter accogliere. Oggi si sarebbe dovuta tenere l'udienza per decidere il futuro delle indagini ma per un difetto di notifica della citazione non tutti i cinque indagati, difesi dagli avvocati Francesca Trasatti e Luigi Dell'Aquila, si sono presentati. Così è stata rinviata al prossimo 29 novembre.

    
Per quanto accaduto il 3 marzo gli attivisti coinvolti sono anche indagati per interruzione di pubblico servizio e manifestazione non autorizzata. A uno di essi è contestata la violazione dell'ordine di via da Firenze disposta dal questore.

   
Nel luglio 2022 gli attivisti di Ultima generazione avevano già inscenarono una protesta ambientalista agli Uffizi, incollando le loro mani sulla teca di protezione della Nascita della Venere di Botticelli. Per quell'azione il tribunale emise una sentenza di non luogo a procedere.
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