Coinvolta nella disavventura una coppia arrivata dalla Sicilia per motivi di salute

Aggiornamento:  La polizia municipale di Firenze, si legge in una nota, precisa che la sanzione elevata all'auto con contrassegno disabile "è legittima. L'auto ha parcheggiato in un posto carico e scarico merci massimo 30 minuti riservato a un hotel (da cui la lettera H).La pattuglia è intervenuta su chiamata dell'hotel contestando il divieto di sosta". 

La polizia municipale specifica che "il segnale a norma di codice per indicare stalli di sosta (senza limiti orari) riservati a persone invalide è quello previsto dall'articolo 120 del regolamento di attuazione del codice della strada impossibile da equivocare con quello che indica spazi riservati al carico e scarico merci, peraltro, per un tempo massimo di 30 minuti. Nella zona ci sono altre possibilità di sosta per chi è titolare di tagliando diversamente abili".


Una lettera talvolta può fare la differenza.

Ne saprà qualcosa la coppia siciliana arrivata a Firenze per motivi di salute la cui disavventura fiorentina è stata raccontata da La Nazione, che, fidandosi di un cartello di divieto di sosta sul quale stava scritta la frase “eccetto contrassegno H” ha parcheggiato la propria auto, munita del contrassegno per le persone diversamente abili, in un parcheggio di via Nazionale, ritrovandola poi con una multa: quella sosta era dedicata allo scarico merci per gli hotel e non alle persone a mobilità ridotta.

Colpa di un banale malinteso che però è costato caro alla coppia, che ha deciso di pagare la multa ma ritiene la situazione profondamente ingiusta, specie perché, come racconta il quotidiano, la municipale ha suggerito che l’unico modo per evitare di pagare è fare ricorso contro la multa.

Una sanzione che, probabilmente, con maggiore chiarezza nella segnaletica si sarebbe potuto evitare.
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