Una differenza troppo alta tra riserve e titolari

Perdere contro una squadra cipriota ti condanna ad entrare nella storia dalla parte sbagliata e la prestazione di ieri non ha scusanti: squadra prevedibile, senza grinta, anche quando sono entrati in campo i titolari, o almeno alcuni di loro.

Perché può fare bene? Intanto per prendere consapevolezza che nessuno sta vivendo un sogno e che la realtà è invece un libro abbastanza duro, da scrivere partita dopo partita.

Poi c’è da capire come mai sia così ampio lo scarto tra quella che sarebbe la Fiorentina A e quella B, con buona pace di Palladino, che fa il suo lavoro di motivatore e nega l’evidenza.

Senza cadere nel più banale dei populismi sarà però opportuno sottolineare come la differenza di ingaggi tra titolari e riserve sia minimo e, facendo bene i conti, non è neppure detto che esista.

E comunque è vero che i soldi non vanno mai in campo, altrimenti l’Inter di Moratti avrebbe vinto dieci scudetti l’Atalanta non sarebbe mai andata in Champions, ma una spiegazione alla quasi inarrestabile involuzione dei vari Kouame, Kayode, Parisi, Biraghi, Quarta e mio fermo qui andrà pure trovata per poi giungere il prima possibile ad una soluzione.

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