Non è una gara decisiva, ma…

Palladino predica calma.
La Fiorentina si prepara alla sfida di domani sera all’Olimpico, contro la Lazio in zona Champions e in testa al girone unico di Europa League, con l’obiettivo di liberare la mente dai pensieri negativi, ripartire e mettersi alle spalle questo trend che da un mese e mezzo vede la squadra viola in costante calo, per non dire crollo. Palladino predica calma, “non ci deve essere l’ossessione della vittoria”, ok. “Ci vuole equilibrio”, ok. Lo stesso concetto il mister gigliato lo esprimeva anche quando tutto andava bene, forse pure troppo, tra miracoli di De Gea, gol al primo tiro di Kean, risultati utili messi in serie e un filotto di 8 vittorie consecutive che avevano spedito in paradiso la Fiorentina.
 
Da cosa sia dipeso questo momento difficile che sta vivendo la squadra viola resta un mistero. E sembra più difficile del previsto riuscire a trovare una o più soluzioni. Può bastare mettere un centrocampista in più? Un esterno in meno? Far giocare Folorunsho come Bove? Trovare un nuovo ruolo a Gudmundsson? Difficile da dire. Probabilmente no. La paura e la difficoltà di uscire dal momento complicato sembra essere il problema più grosso per questa Fiorentina. L’ossessione del dover trovare la vittoria sembra essere arrivata quando, dinanzi ad una classifica bellissima costruita a suon di risultati, la formazione di Palladino è passata dal ‘diamo il massimo e vediamo quello che viene’ al ‘dobbiamo dare il massimo per vincere e restare in alto’. Sembra una banalità, ma a livello mentale è un qualcosa di difficilissimo. E che evidentemente questa Fiorentina ha sofferto.
 
Ora serve ritrovarsi. Ci vuole una scintilla, un click. All’Olimpico, domani, serve ripartire.
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