Vetri rotti, arredi devastati, brande e giacigli improvvisati. E ancora, rifiuti di ogni sorta, tracce di consumo di stupefacenti. E tantissimi danni.
Come riporta stamattina La Nazione, la situazione all’Upd Isolotto, realtà sportiva che raccoglie circa quattrocento tesserati e presidio di sport e socialità per tantissimi bambini e ragazzi del quartiere, è sempre più difficile a causa dell’occupazione abusiva degli spogliatoi e dei locali della struttura da parte di venti persone.
Le preoccupazioni del gestore Stefano Bioni di non riuscire a risollevarsi per riaprire la struttura a settembre sono molte, visto che gli abusivi stanno arrecando ingenti danni alla struttura e ai suoi arredi.
La situazione è resa ancor più difficile dal fatto che l’arrivo delle forze dell’ordine provoca il fuggi fuggi generale degli abusivi, che puntualmente ritornano quando gli agenti se ne vanno: nell’ultimo intervento le forze dell’ordine sono riuscite ad arrestarne cinque, ma la situazione rimane piuttosto tesa.
La struttura, ricorda il proprietario al quotidiano, è di proprietà del Comune che segue l’evolversi della situazione, ma senza un intervento incisivo le cose rischiano di peggiorare ancora.
Come riporta stamattina La Nazione, la situazione all’Upd Isolotto, realtà sportiva che raccoglie circa quattrocento tesserati e presidio di sport e socialità per tantissimi bambini e ragazzi del quartiere, è sempre più difficile a causa dell’occupazione abusiva degli spogliatoi e dei locali della struttura da parte di venti persone.
Le preoccupazioni del gestore Stefano Bioni di non riuscire a risollevarsi per riaprire la struttura a settembre sono molte, visto che gli abusivi stanno arrecando ingenti danni alla struttura e ai suoi arredi.
La situazione è resa ancor più difficile dal fatto che l’arrivo delle forze dell’ordine provoca il fuggi fuggi generale degli abusivi, che puntualmente ritornano quando gli agenti se ne vanno: nell’ultimo intervento le forze dell’ordine sono riuscite ad arrestarne cinque, ma la situazione rimane piuttosto tesa.
La struttura, ricorda il proprietario al quotidiano, è di proprietà del Comune che segue l’evolversi della situazione, ma senza un intervento incisivo le cose rischiano di peggiorare ancora.
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