Elona Kalesha unica imputata dell'omicidio dei coniugi albanesi Teuta e Shpetim Pasho, uccisi e fatti a pezzi nel novembre 2015

Momenti di tensione al palazzo di giustizia di Firenze durante le arringhe dei difensori di Elona Kalesha, unica imputata dell'omicidio dei coniugi albanesi Teuta e Shpetim Pasho, uccisi e fatti a pezzi nel novembre 2015, i cui corpi furono ritrovati all'interno di quattro valigie, in un campo alla periferia di Firenze, tra la Fi-Pi-Li e il carcere di Sollicciano. Taulant Pasho, figlio delle vittime ed ex fidanzato dell'imputata, ha protestato nei confronti degli avvocati Federico Febbo e Antonio D'Orzi ed è stato allontanato dall'aula 32 dal presidente della Corte d'assise d'appello Alessandro Nencini.
    
Per Elona Kalesha, albanese, 40 anni, condannata in primo grado a 30 anni di reclusione, il pg Luigi Bocciolini ha chiesto l'ergastolo.

"La sentenza di primo grado presenta fragilità incolmabili e va riformata - hanno detto i due difensori chiedendo l'assoluzione per insufficienza di prove -. Non esiste un movente credibile perché abbia ucciso i coniugi: né quello della gravidanza da tenere nascosta né quello patrimoniale. Inoltre, non vi è alcuna certezza che i coniugi siano stati uccisi e fatti a pezzi nell'appartamento in via Fontana", hanno spiegato i due legali.

Secondo la sentenza di primo grado, la donna temeva che i Pasho potessero svelare al figlio che aspettava un bambino da un altro uomo e che Taulant potesse ucciderla. Altro movente: il denaro.

La sentenza il 12 febbraio 2025.
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