Un’altra aggressione in via Ponte alle Mosse.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, giovedì scorso un diciassettenne è stato accerchiato e aggredito da una baby gang composta da almeno sette otto persone, tutti descritti dalla vittima come marocchini.
Secondo quanto il giovane ha riferito ai carabinieri intervenuti sul posto, la gang ha accerchiato la vittima intimandogli di consegnare il cellulare. Una volta scesi, il diciassettenne ha provato ad inseguirli per farsi restituire il telefono, ma in tutta risposta ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto.
Terrorizzato, il giovane ha tentato di scappare rifugiandosi su un autobus, ma è stato inseguito, raggiunto e preso a calci dagli aggressori, che poi sono fuggiti a piedi.
Sull’aggressione indagano ora i carabinieri, che non escludono possa trattarsi dello stesso gruppo che ad inizio aprile ha aggredito due uomini, sempre nella zona di via del Ponte alle Mosse: gi inquirenti utilizzeranno anche le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza installate sull’autobus per cercare di risalire all’identità dei ragazzini.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, giovedì scorso un diciassettenne è stato accerchiato e aggredito da una baby gang composta da almeno sette otto persone, tutti descritti dalla vittima come marocchini.
Secondo quanto il giovane ha riferito ai carabinieri intervenuti sul posto, la gang ha accerchiato la vittima intimandogli di consegnare il cellulare. Una volta scesi, il diciassettenne ha provato ad inseguirli per farsi restituire il telefono, ma in tutta risposta ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto.
Terrorizzato, il giovane ha tentato di scappare rifugiandosi su un autobus, ma è stato inseguito, raggiunto e preso a calci dagli aggressori, che poi sono fuggiti a piedi.
Sull’aggressione indagano ora i carabinieri, che non escludono possa trattarsi dello stesso gruppo che ad inizio aprile ha aggredito due uomini, sempre nella zona di via del Ponte alle Mosse: gi inquirenti utilizzeranno anche le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza installate sull’autobus per cercare di risalire all’identità dei ragazzini.
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