Parcheggio temporaneo del Viola park a Bagno a Ripoli (Firenze) bocciato dal Tar della Toscana. Secondo quanto riporta la stampa, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da alcuni residenti contro la delibera del Comune di Bagno a Ripoli (Firenze) che a fine 2023 aveva dato l'ok all'utilizzazione temporanea di un terreno agricolo per realizzare un posteggio a servizio degli utenti del centro sportivo Rocco Commisso. "Non è un'area urbana e non c'è interesse pubblico", ha stabilito il Tar.
La delibera era stata adottata nel dicembre dell'anno scorso autorizzando, in un'area di 5 ettari, un parcheggio da 490 posti in attesa della realizzazione di quello scambiatore della futura linea della tramvia per Bagno a Ripoli. Nel marzo scorso, un gruppo di residenti, confinanti con l'area, si è però opposto ricorrendo al Tar, rimarcando che, secondo la legge regionale, lo strumento urbanistico utilizzato dal Comune poteva valere solo per riqualificare un'area urbana degradata e recuperare spazi dismessi. Occorreva inoltre che ci fosse un "rilevante interesse pubblico".
Mentre nel caso in questione ci sarebbe stato un interesse "tutto privatistico", hanno poi rilevato i giudici secondo i quali ci sarebbe stata un'assenza di motivazioni e condizioni da parte dell'amministrazione per poter approvare il progetto. Secondo il Tar il Comune avrebbe agito per "finalità diverse da quelle indicate dalla legge". "Abbiamo letto le motivazioni della sentenza e ne prendiamo atto — dice Francesco Pignotti, sindaco di Bagno a Ripoli, Comune che insieme alla Fiorentina si era opposto al ricorso —. Abbiamo adesso più strade previste dalla legge per mantenere questa opera che si è dimostrata fondamentale per la collettività e per l'ordine pubblico, valuteremo quale intraprendere".
La delibera era stata adottata nel dicembre dell'anno scorso autorizzando, in un'area di 5 ettari, un parcheggio da 490 posti in attesa della realizzazione di quello scambiatore della futura linea della tramvia per Bagno a Ripoli. Nel marzo scorso, un gruppo di residenti, confinanti con l'area, si è però opposto ricorrendo al Tar, rimarcando che, secondo la legge regionale, lo strumento urbanistico utilizzato dal Comune poteva valere solo per riqualificare un'area urbana degradata e recuperare spazi dismessi. Occorreva inoltre che ci fosse un "rilevante interesse pubblico".
Mentre nel caso in questione ci sarebbe stato un interesse "tutto privatistico", hanno poi rilevato i giudici secondo i quali ci sarebbe stata un'assenza di motivazioni e condizioni da parte dell'amministrazione per poter approvare il progetto. Secondo il Tar il Comune avrebbe agito per "finalità diverse da quelle indicate dalla legge". "Abbiamo letto le motivazioni della sentenza e ne prendiamo atto — dice Francesco Pignotti, sindaco di Bagno a Ripoli, Comune che insieme alla Fiorentina si era opposto al ricorso —. Abbiamo adesso più strade previste dalla legge per mantenere questa opera che si è dimostrata fondamentale per la collettività e per l'ordine pubblico, valuteremo quale intraprendere".
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