Una condanna e un'assoluzione per una vicenda di violenza sessuale nell'ex immobile del Cnr a Scandicci. Il gip Fabio Gugliotta ha inflitto 1 anno e 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, al termine del giudizio in rito abbreviato, a uno studente marocchino per abusi sessuali lievi, assolvendolo dall'imputazione di rapina e sequestro di persona. Cadute le accuse per un altro imputato di origine nordafricana. La pm Ester Nocera aveva chiesto l'assoluzione per entrambi.
La vittima, una peruviana, non si è costituita parte civile. Era stata la donna, risvegliatasi nell'edificio abbandonato la mattina del 23 febbraio 2024, a denunciare i due giovani per averla sequestrata e abusata dopo averle rapinato il cellulare. Aveva anche detto che ricordava poco perché la sera precedente era ubriaca. Poi le indagini hanno svelato che la donna, reduce da una cena con amici, stava rincasando quando incontrò i due giovani alla fermata della tramvia in piazza della Resistenza. Si fermò a parlare con loro e poi li seguì nell'ex Cnr, un immobile abbandonato, dove quelli vivevano. A riprendere la scena le telecamere di sorveglianza della zona che, nelle ricostruzioni, hanno fatto escludere che la donna fosse stata portata con la forza nell'edificio abbandonato.
"Nonostante i fondati dubbi sulla credibilità delle accuse rivolte dalla persona offesa emersi nel processo e rilevati anche dalla pubblica accusa - ha detto l'avvocato difensore Dario Fiorentino -, la sentenza ha assolto il mio assistito dai reati di rapina e sequestro di persona perché i fatti non sussistono, ma lo ha sorprendentemente condannato per l'ipotizzata violenza sessuale, pur riqualificata nell'ipotesi lieve e con la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena".
Il difensore ha già preannunciato appello "in attesa di conoscere tra 90 giorni le motivazioni. Il mio assistito, studente universitario, del resto ha sempre sostenuto con forza che la ragazza era consenziente - ha concluso -. Versione suffragata anche dal video acquisito in atti, che riprende l'incontro tra i giovani avvenuto poco prima alla fermata del tram di Scandicci".
La vittima, una peruviana, non si è costituita parte civile. Era stata la donna, risvegliatasi nell'edificio abbandonato la mattina del 23 febbraio 2024, a denunciare i due giovani per averla sequestrata e abusata dopo averle rapinato il cellulare. Aveva anche detto che ricordava poco perché la sera precedente era ubriaca. Poi le indagini hanno svelato che la donna, reduce da una cena con amici, stava rincasando quando incontrò i due giovani alla fermata della tramvia in piazza della Resistenza. Si fermò a parlare con loro e poi li seguì nell'ex Cnr, un immobile abbandonato, dove quelli vivevano. A riprendere la scena le telecamere di sorveglianza della zona che, nelle ricostruzioni, hanno fatto escludere che la donna fosse stata portata con la forza nell'edificio abbandonato.
"Nonostante i fondati dubbi sulla credibilità delle accuse rivolte dalla persona offesa emersi nel processo e rilevati anche dalla pubblica accusa - ha detto l'avvocato difensore Dario Fiorentino -, la sentenza ha assolto il mio assistito dai reati di rapina e sequestro di persona perché i fatti non sussistono, ma lo ha sorprendentemente condannato per l'ipotizzata violenza sessuale, pur riqualificata nell'ipotesi lieve e con la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena".
Il difensore ha già preannunciato appello "in attesa di conoscere tra 90 giorni le motivazioni. Il mio assistito, studente universitario, del resto ha sempre sostenuto con forza che la ragazza era consenziente - ha concluso -. Versione suffragata anche dal video acquisito in atti, che riprende l'incontro tra i giovani avvenuto poco prima alla fermata del tram di Scandicci".
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