Lo ha affermato Stefano Zamagni, docente di economia civile

"Io sono un grosso sostenitore dei servizi pubblici locali. La domanda è: con quale modello sia di organizzazione che di produzione andiamo a organizzare tali servizi? Su questo fronte bisogna avere la capacità di innovare". Lo ha affermato Stefano Zamagni, docente di economia civile all'Università di Bologna e presidente della Fondazione Lumsa, a margine del convegno 'Toscana 2035. i servizi pubblici locali nella Toscana del domani', organizzato da Confservizi Cispel Toscana al Palazzo degli Affari a Firenze.
    
Secondo Zamagni "le public utilities devono capire cosa è il principio di sussidarietà circolare. È chiaro che mentre in altre fasi storiche le public utilities potevano fare da sole, oggi non possono: devono stabilire un'alleanza strategica con la società civile organizzata. La società civile organizzata è formata da associazioni, fondazioni, comitati".

    
A livello economico in Italia, ha concluso Zamagni, "il nostro Paese non naviga in acque solide. Tuttavia noi abbiamo un potenziale enorme ma non riusciamo a trasformarlo in effettiva azione. Sono comunque moderatamente ottimista. Superata questa fase attuale le cose torneranno a migliorare anche perché il tasso di creatività degli italiani non ha pari a livello mondiale. Ciò che manca è la capacità di innovazione, il secondo impedimento si chiama burocrazia e la terza variabile è il modello di democrazia".
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