L'obiettivo della giunta è quello di portare in fondo la misura; scetticismo delle opposizioni e di Airbnb

Sceglie per il 'no' ma senza entrare nel merito il Tar sulla norma del Comune di Firenze relativa allo stop agli affitti brevi nell'area Unesco del centro mentre da Palazzo Vecchio la linea, tracciata dalla sindaca Sara Funaro, è quella di "andare avanti senza indugio". E' la sintesi della giornata, iniziata con il deposito dell'attesa sentenza del Tar e conclusa con la volontà del Comune di non fermarsi: da Palazzo Vecchio si fa presente che non c'è stata una bocciatura.

Il divieto era stato introdotto con una variante al regolamento urbanistico il 2 ottobre 2023. Norma poi emendata da Palazzo Vecchio dal Piano operativo comunale approvato a marzo in attesa proprio dell'esito dei ricorsi contro il divieto. Per il Comune comunque lo stop agli affitti brevi sarebbe rimasto operativo. Di parere diverso il Tar: con l'approvazione del Poc "debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall'adozione della variante al regolamento urbanistico". Avendolo escluso dal Poc il divieto non sopravvive. E il ricorso è "improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse". "La pianificazione urbanistica - scrive anche il Tar - richiede scelte univoche e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie".

    
Quando la delibera contro gli affitti brevi era stata approvata in Consiglio comunale avevano votato contro Iv (in maggioranza la scorsa giunta), il centrodestra e il gruppo Centro. Lo stesso giorno il capogruppo di Fi in Consiglio regionale della Toscana Marco Stella aveva annunciato il ricorso al Tar. Il 9 maggio l'udienza di merito. Oggi la sentenza che per Palazzo Vecchio non annulla la variante: ravvisa "solo un non condivisibile cortocircuito tra i due strumenti urbanistici".

"Andiamo avanti senza indugio - afferma per questo Funaro -. Nella prima seduta utile della giunta porterò l'approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi. Rimane l'inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d'arte come Firenze".

E se l'ex sindaco Dario Nardella, padre della divieto e oggi europarlamentare, promette di portare la battaglia in Ue, Stella si dice pronto a farla in tutta la Toscana per bloccare una proposta di legge regionale che consentirebbe ai Comuni di "definire criteri e limiti" per la locazione turistica. Di "buona notizia" parla invece Airbnb che però riconosce "le sfide che i centri storici di città d'arte come Firenze si trovano ad affrontare" e si dice pronto a collaborare.

Intanto a Venezia è polemica tra il consigliere comunale del Pd Giovanni Andrea Martini e il senatore di Fdi Raffaele Speranzo dopo le frasi sui social dell'esponente dem che ritiene che la città lagunare potrebbe seguire "l'esempio di Barcellona che manifesta contro il turismo", alludendo all'uso delle pistole ad acqua contro i turisti. 
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