Al via le procedure per far arrivare in Toscana 10mila lavoratori stagionali migranti. Sono quasi 24mila i lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione nelle aziende agricole toscane assicurando circa 3 milioni di giornate di lavoro. E' quanto emerge da una analisi di Coldiretti Toscana in vista del Click day previsto il 25 marzo per l'ingresso in Italia di 89.050 lavoratori subordinati stagionali con contratti fino a nove mesi.
"Si tratta di una forza lavoro importante - sottolinea in una nota Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana -, per sopperire alla mancanza di manodopera soprattutto durante le fasi della raccolta della frutta, del vino e dell'olio ma anche nella zootecnica e negli agriturismi dove si fatica a trovare
personale. Il lavoro c'è, mancano le mani ed i cervelli. In questo senso è importante affrontare il tema della disponibilità di lavoratori con una gestione dei flussi più efficiente ed allineata con le esigenze delle imprese che devono attendere molti mesi prima di poter contare sui lavoratori stagionali richiesti attraverso il decreto flussi".
In Toscana quasi un'azienda agricola su due (41%) si trova o si è trovata in carenza di manodopera mentre il 53% fa ricorso ai lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, secondo l'indagine conoscitiva "Gli immigrati e l'agricoltura nella Regione Toscana" realizzata da Coldiretti e Fondazione CampagnaAmica. La durata del rapporto di lavoro per le aziende che hanno fatto ricorso a manodopera non italiana è di almeno 6 mesi (fino ad un anno) nel 44% dei casi, tra 3 - 6 mesi nel 31%, tra 1 e 3 mesi nell'11%. Meno di un mese per l'8%. La forma contrattuale a tempo determinato è la più comune (66%). Tutte le domande, ricorda Coldiretti Toscana, possono essere presentate fino al 31 dicembre in base alla disponibilità delle quote.
In Toscana quasi un'azienda agricola su due (41%) si trova o si è trovata in carenza di manodopera mentre il 53% fa ricorso ai lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, secondo l'indagine conoscitiva "Gli immigrati e l'agricoltura nella Regione Toscana" realizzata da Coldiretti e Fondazione CampagnaAmica. La durata del rapporto di lavoro per le aziende che hanno fatto ricorso a manodopera non italiana è di almeno 6 mesi (fino ad un anno) nel 44% dei casi, tra 3 - 6 mesi nel 31%, tra 1 e 3 mesi nell'11%. Meno di un mese per l'8%. La forma contrattuale a tempo determinato è la più comune (66%). Tutte le domande, ricorda Coldiretti Toscana, possono essere presentate fino al 31 dicembre in base alla disponibilità delle quote.
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