Tra i nove indagati dalla procura di Prato per l'esplosione nel deposito Eni di Calenzano (Firenze) c'è uno dei feriti più grave, per le ustioni, del 9 dicembre 2024, Luigi Murno, che gli inquirenti indicano come il 'preposto dell'impresa esecutrice Sergen srl' riguardo ai lavori in appalto dentro il deposito. Murno fu investito dalle fiamme e venne ricoverato in gravi condizioni nella terapia intensiva del Centro grandi ustioni di Pisa. Dopo due mesi di prognosi riservata, a inizio febbraio i medici l'hanno sciolta e lui ha potuto lasciare l'ospedale pisano per tornare in Basilicata. Qui ha proseguito le cure e la riabilitazione all'ospedale di Potenza.
In tutto l'esplosione - oltre ai cinque morti - causò il ferimento di 27 persone, e danni materiali ingenti. Tra i danni, la procura di Prato annovera, sulla base delle denunce pervenute, il danneggiamento di 16 vetture, di due autotreni e di un'abitazione vicina. Inoltre sono state danneggiate le strutture di imprese e di altre abitazioni adiacenti all'area dell'esplosione.
In tutto l'esplosione - oltre ai cinque morti - causò il ferimento di 27 persone, e danni materiali ingenti. Tra i danni, la procura di Prato annovera, sulla base delle denunce pervenute, il danneggiamento di 16 vetture, di due autotreni e di un'abitazione vicina. Inoltre sono state danneggiate le strutture di imprese e di altre abitazioni adiacenti all'area dell'esplosione.
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