FdI annuncia che vigilerà affinché 'nessuno che rientra di diritto nel progetto venga escluso'

"Con la delibera 753/2024 del 25 giugno la Regione Toscana ha rimesso mano alla disciplina dei Progetti di Vita indipendente delle persone con disabilità, promulgando le nuove linee di indirizzo regionali per la presentazione dei relativi progetti e gli elementi essenziali per l'adozione di un avviso pubblico. Leggendoli, ci siamo accorti di un aspetto inaccettabile. E cioè che, sostanzialmente, la Vita indipendente verrà finanziata solo nelle zone che chiederanno i fondi alla Regione, e solo se eseguiranno correttamente tutta la procedura". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi e la responsabile regionale del dipartimento equità sociale e disabilità del partito, Chiara Benedusi.
    
"Questo vuol dire - aggiungono in una nota - che la Regione Toscana da un lato non garantirà il diritto alla Vita indipendente a tutte le persone disabili che rientrano nel progetto e neppure la continuità dei progetti di vita indipendente, e dall'altro consoliderà la prassi della diversità di trattamento fra i disabili delle varie zone della regione".

Per gli esponenti Fdi "oltretutto, si nota che nel decreto mancano anche i riferimenti alla continuità assistenziale. Quest'ultimo è un aspetto fondamentale sia perché i progetti per la vita indipendente sono un sostegno vitale per molte persone con disabilità, sia perché senza garanzia di continuità assistenziale alcuni assistenti personali potrebbero scegliere di cambiare lavoro, mettendo ulteriormente in difficoltà le persone disabili".

"Andando a esaminare il decreto più in dettaglio - osservano ancora -, si nota il rischio che cambiare vita in modo significativo (ad esempio: smettere di studiare e iniziare a lavorare, oppure costituire una nuova famiglia) significa dover ripresentare la domanda di contributo. Nel testo, poi, non figura alcuna rassicurazione circa il fatto che chi ha già un progetto attivo possa continuare a usufruirne, né che potrà farlo alle medesime condizioni. Questo sta creando ansia tra le persone con disabilità".

Fantozzi e Benedusi ritengono "pericolosa la procedura di rifare le pratiche che intende intraprendere la Regione nei confronti delle persone disabili, perché il rischio è l'esclusione per alcuni di essi, inseriti già nel progetto da 5 o 10 anni. Saremo vigili sulla situazione affinché nessuna persona disabile, che rientra di diritto nel progetto, sia esclusa".
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