Dopo l'assalto estivo, l'esterno è tornato a Firenze

Dove tutto è iniziato, per proseguire quella storia spezzata troppo presto. Nicolò Zaniolo, il suo addio da ragazzino dopo aver svolto tutta la trafila nelle giovanili della Fiorentina. Avrebbe dovuto firmare il primo contratto da professionista e invece la società decise altro. Era il momento in cui Daniele Pradè aveva appena lasciato il club e i Della Valle avevano appena richiamato Pantaleo Corvino come direttore generale dell’area tecnica. In quel vuoto, soprattutto decisionale, un talento che lascia Firenze e spicca altrove. Questione di testa, disse qualcuno. “Esuberanza”, l’apostrofò Masitto che aveva allenato Zaniolo negli Allievi Nazionali. Eppure Nicolò ha giocato altrove, ha militato in grandi club, ha subìto alcuni infortuni, si è distinto dentro e fuori dal campo per colpi di classe e altri meno nobili. 

Già in estate la Fiorentina aveva deciso di tornare su di lui. Pradè aveva in mente di far tornare a casa il classe 1999. Poi la scelta dell’Atalanta, giustificata dal giocatore in conferenza stampa: “Perché credevo che allora fosse l'occasione giusta per me ma adesso che i viola mi hanno ricercato non ho avuto dubbi a tornare qui”.A gennaio, infatti, il disco verde.
Zaniolo accetta l’offerta della Fiorentina e torna dove tutto ebbe inizio. Anche se nel frattempo non ci sono più i campini ma il Viola Park e la Fiorentina sta lottando per la Champions con Raffaele Palladino in panchina. 

Voglia di riscatto ma soprattutto un percorso verso la normalità e la maturità. Zaniolo potrà giocare come esterno offensivo a destra, all’occorrenza a sinistra, come trequartista e nei pensieri di Palladino anche come sostituto di Kean anche se Nicolò non l’ha mai fatto e non sarebbe il suo vestito ideale. Già lunedì sera al Meazza, contro l’Inter, potrebbe arrivare il momento dell’esordio con la maglia viola. Firenze il palcoscenico ideale per riprendersi continuità e gloria. Il suo amico Moise Kean l’ha consigliato. E in viola ritrova anche il suo “fratello” Luca Ranieri col quale è cresciuto. Dentro e fuori dal campo. 
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