Ceccarelli (Pd): 'Con questa legge diamo una risposta concreta al crescente bisogno di gestire correttamente il patrimonio culturale toscano'

La proposta di legge regionale della giunta Giani per riformare il testo unico del turismo della Toscana, dà la possibilità ai Comuni oltre i 50.000 abitanti, e a maggiore densità turistica, di adottare uno specifico regolamento con limitazioni agli affitti brevi. E' quanto prevede la riforma del testo unico del Turismo della Toscana, varato dalla giunta regionale e modificato con emendamenti del Pd, in alcuni casi sottoscritti anche dal M5s. La riforma è stata presentata dal capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli e dal consigliere dem Gianni Anselmi.
    
Di fatto, le norme sugli affitti brevi interessano tutti i capoluoghi di provincia, eccetto Pistoia, e con l'aggiunta di Viareggio. Le limitazioni potranno essere territoriali (con divieti in zone specifiche) o temporali (numero massimo di giorni annui), ma anche legate al rapporto superficie/ospiti e a requisiti qualitativi. L'attività di locazione sarà subordinata a un'autorizzazione quinquennale e i Comuni potranno stabilire un numero massimo di autorizzazioni per singolo soggetto.

Resta sempre consentita la locazione breve di una porzione dell'unità immobiliare in cui il locatore risiede e la locazione breve di un singolo locale.

"Come gruppo consiliare del Pd - ha detto il capogruppo Ceccarelli - siamo andati ad introdurre, attraverso un pacchetto di emendamenti, nuove funzioni destinate ai Comuni per gestire fenomeni complessi e diffusi nelle principali città turistiche toscane, come l'overtourism. Lo scopo del nostro lavoro nell'ambito del turismo è stato quello di rispondere al crescente bisogno di garantire una corretta fruizione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, di preservare il tessuto sociale, e di adeguare le misure sulla distribuzione e sulla capacità ricettiva delle città, così come delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere".

    
"Nello specifico - ha poi precisato Anselmi - siamo andati a concretizzare misure da mettere a disposizione dei Comuni poggiando sul concetto di imprenditorialità di chi opera nel settore ricettivo, attraverso una rimodulazione, ai fini urbanistici, della destinazione d'uso degli immobili, e a prevedere la possibilità di introdurre dei limiti alla diffusione dell'attività ricettiva in aree specifiche".

Molto critico Marco Stella, capogruppo FI in Consiglio comunale:"La proposta di legge regionale di modifica al Testo unico del turismo è incostituzionale, daremo battaglia in ogni sede. La pdl contempla la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica di individuare, di concerto con la Regione, zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche. La sinistra in Regione ha presentato un emendamento che prevede l'obbligo della licenza per le locazioni turistiche, e consente ai Comuni di proibire o addirittura limitare nei giorni le locazioni turistiche. Noi faremo ricorso in tutte le sedi opportune".
    
"Invece di affrontare in maniera seria il fenomeno dell'emergenza abitativa e di fare un serio piano casa - continua Stella - si trova l'unica soluzione di proibire le locazioni turistiche: mi domando se tra un po' dobbiamo aspettarci l'esproprio proletario delle abitazioni private. Si tratta di una legge contro la proprietà privata, un attacco alla casa e alla libertà individuale. Non è mai successo in nessuna regione italiana che si attaccasse la casa, oggi lo fa la Toscana. La battaglia alle locazioni turistiche e al diritto, nel rispetto delle regole, di svolgere questa attività, non è soltanto anacronistica e antieconomica per le casse dei Comuni, ma soprattutto mette in crisi un intero comparto economico nella nostra Regione". 

Per i consiglieri Pd Cristina Giachi e Andrea Vannucci "la riforma del testo unico sul turismo apre una nuova stagione per la gestione di un settore cruciale come quello turistico, offrendo risposte concrete e attese soprattutto da città come Firenze, dove il fenomeno dell'overtourism incide da tempo sulla qualità della vita dei cittadini e sulla sostenibilità urbana. Con questa revisione, introduciamo strumenti innovativi che permetteranno di trovare un equilibrio tra accoglienza, tutela del patrimonio e vivibilità dei centri storici".     

"Con questa norma - aggiungono - i Comuni potranno disciplinare i sevizi turistici in alcune zone o aree, come le attività di trasporto, ad esempio dei risciò e dei caddy elettrici, tutelando la compatibilità del loro esercizio con le esigenze della vita ordinaria della città e dei suoi abitanti. Per Firenze questa riforma rappresenta una grande opportunità: strumenti chiari, regole certe e una nuova governance permetteranno di preservare il patrimonio storico e sociale della città, migliorare la qualità della vita dei residenti e rendere il turismo una risorsa davvero sostenibile per il futuro". 
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