L’opinione pubblica tutta, si è giustamente scandalizzata per le immagini provenienti dall’Ungheria, in cui la nostra connazionale Ilaria Salis era stata condotta in aula in catene, da li una serie di interventi sulle condizioni dei detenuti in Ungheria e appelli di ogni genere per evitare che vi fossero trattamenti disumani nei carceri, per non parlare della conseguente strumentalizzazione politica della vicenda. Considerazioni sacrosante peccato però che ci dimentichiamo scandalizzandoci per quello che accede in Ungheria, di come siano le condizione dei nostri carceri in Italia. Senza andare troppo lontano, è cronaca di questi giorni di quello che sta accadendo nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove 200 detenuti hanno sottoscritto un ricorso collettivo, proposto e preparato dall’associazione di giuristi l’Altro Diritto, per ottenere uno sconto di pena, in ragione delle condizioni fatiscenti del carcere, ritenute disumane e degradanti . È impressionante di come le condizioni che sono state denunciate nel ricorso, siano pressoché identiche a quelle denunciate da Ilaria Salis: ovvero tra le altre: la presenza nelle celle e negli spazi comuni di topi e cimici .
Si sta parlando di un carcere quello di Sollecitano in cui da anni gli avvocati che quotidianamente lo frequentano denunciano cose di questo genere, tanto da minacciare anche l’astensione dalle udienze, un carcere in cui i lavori di ristrutturazione sono fermi da anni, perché i soldi sono bloccati, dal Ministero, le celle sono piccole calde d’estate e fredde d’inverno, condizione che rendono insostenibile la permanenza dei detenenti ; tanto è che come emerge dall’ultima relazione della Corte di Appello accade all’interno un episodio di autolesionismo ogni settimana, 44 tentativi di suicidio in un anno, uno sciopero della fame ogni tre giorni, 50 aggressioni agli agenti penitenziari, l’ultima quella di pochi giorni fa.
Tutto ciò accade in un ordinamento come il nostro in cui la pena detentiva dovrebbe avere anche una funzione rieducativa, ed invece scontare la pena in queste condizioni fa si che molti detenuti sviluppano in prigione la loro malattia psichiatrica. Il carcere, in questi casi, diventa esso stesso una malattia, è inaccettabile che nel 2024 questo possa accadere in un paese come l’Italia e pertanto prima di scandalizzarci di quanto fanno gli altri deremmo vedere in casa nostra e fare qualcosa perché questa situaziona cambi al più presto.
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