La squadra deve 'dimenticare' il gioco di Italiano. Il mercato dovrà completare, qualitativamente, la rosa. Al Tardini bene i giovani

Il campionato è iniziato, con il pareggio contro il Parma dei ‘giovani’ che gioca assieme da due anni, ma per la Fiorentina di Raffaele Palladino ci sarà ancora da aspettare. Sperando non molto. Non è solo una questione fisica/atletica, all’inizio di stagione è abbastanza normale che i giocatori siano imballati, ma anche di giocatori a disposizione e di problemi da risolvere.
Tra infortuni avuti prima di arrivare in viola, condizione fisica, è gioco con tutta probabilità la Fiorentina di Raffaele Palladino si potrà iniziare a vedere dopo la prima sosta del campionato. L’allenatore viola, in questo periodo, comunque, dovrà soprattutto cercare di limitare al minimo gli errori (dei singoli e di squadra) commessi al Tardini e soprattutto dare una identità ben più costruttiva ed efficiente alla fase difensiva e di attacco.

La sensazione e che contro il Parma la squadra giocasse pensando ancora al calcio di Italiano invece di mettere in pratica quello di Palladino. Un esempio? Colpani, che conosce molto bene la filosofia di gioco del nuovo allenatore dei gigliati, spesso si è mosso in campo in maniera molto diversa da quella dei compagni risultando a volte un pesce fuor d’acqua.

La difesa, tutte le volte che il Parma era nella metà campo viola, ha mostrato di andare spesso in difficoltà. Far partire l’azione dal basso, come vuole il calcio moderno, può essere una buona opportunità ma questa Fiorentina ha i difensori adatti per giocare in quella maniera? È evidente che manca qualcosa, non solo numerico ma qualitativo. Allo stesso tempo i centrocampisti attuali possono essere quelli giusti per iniziare la manovra in questa maniera?

A proposito di centrocampo: lodevole il fatto che Amrabat si sia messo a disposizione di Palladino ma da ormai troppi anni non sembra essere più il giocatore che determinava e incideva quando giocava nel Verona. Sempre troppo lento nello scegliere come giocare e chi dare la palla. Un centrocampo che avrebbe, forse, bisogno di maggior qualità e personalità.

In attacco Kean ha mostrato che quando ha la palla tra i piedi la sfera è in cassaforte, è questo può essere di aiuto soprattutto per gli inserimenti dei compagni. Toccherà, naturalmente a Palladino, rendere il giocatore azzurro un attaccante prolifico.

Un esordio in campionato dove, però, va sottolineato la voglia di reagire dopo lo svantaggio e quello di provare ad andare a vincere la partita dopo il pareggio di Biraghi (splendida punizione). Peccato che poi sia arrivata l’espulsione di Pongracic.
Da sottolineare, sempre in positivo, l’esordio dal primo minuto di Comuzzo che nonostante la giovane età ha giocato con sicurezza e personalità. Vero, ha partecipato anche lui all’errore di gruppo sul gol di Man, ma ci può stare. Kayode, Bianco e Parisi, entrati a gara in corso, hanno giocato con il giusto atteggiamento.

Comunque, mai come adesso ci vuole pazienza, tanta pazienza. In attesa che anche gli ultimi giorni di mercato possano dare a Palladino quei rinforzi, quei giocatori, richiesti e attesi per una Fiorentina più competitiva e forte.

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