Fiorentina: Firenze e i tifosi viola credono in quel sogno chiamato 'Scudetto'

Oggi contro l'Inter i viola di Palladino non hanno nulla da perdere ma la sfida vale già tanto per il campionato

Al Franchi, davanti al proprio pubblico, per continuare a sognare ma anche con la consapevolezza che questa Fiorentina ha forza, carattere, personalità di potersela giocare contro l'Inter campione d'Italia, partendo anche dal fatto che Kean e compagni non hanno nulla da perdere. Lo dice la classifica: entrambe seconde a 28 punti ad un solo punto dalla vetta occupata dal Napoli. Lo dicono le prestazioni della Fiorentina che fino a oggi (assieme all'Atalanta) è la sorpresa più positiva della Serie A. E contro i nerazzurri i viola puntano a conquistare l'ottava vittoria consecutiva in campionato, cosa avvenuta una sola volta nella storia della Fiorentina tra il febbraio e l'aprile del 1960. C'è anche da dire, però, che proprio contro i nerazzurri la squadra di Palladino dovrà sfatare un tabù visto che delle ultime 14 partite contro l'Inter i gigliati ne hanno vinta solo una, mentre l'ultimo successo in casa risale all'aprile 2017, un pirotecnico 5-4 con doppiette di Vecino e Babacar e rete del compianto Davide Astori. Per la sfida contro i nerazzurri, dopo la gara di Conference League contro i ciprioti del Pafos, dove erano stati fatti 'riposare' molti titolari, con tutta probabilità Raffaele Palladino potrà recuperare anche l'islandese Gudmundsson (per l'ufficialità si dovrà attendere i convocati che dovrebbero arrivare questa mattina) anche se è probabile che non partirà dall'inizio visto il lungo stop per infortunio muscolare e in casa viola non c'è nessuna volta di rischiare una eventuale ricaduta. L'allenatore della Fiorentina, invece, a centrocampo potrà contare dal primo minuto su Adli e Cataldi, che nelle ultime settimane hanno avuto alcuni problemi fisici ma che negli ultimi giorni hanno lavorato in gruppo. La Fiorentina arriva alla sfida contro l'Inter, che qualcuno ha ribattezzato anche sfida 'scudetto', con il quarto attacco della serie A (27 gol fatti) e la terza difesa del campionato (10 reti subite): numeri (inimmaginabili dopo il problematico avvio di stagione) che fanno sognare Firenze e la tifoseria viola tanto domani da mettere in scena al Franchi (ci sarà il tutto esaurito anche se lo stadio presenta una capienza notevolmente ridotta per i lavori di restyling) una grande coreografia che vedrà impegnata tutta la Curva Fiesole. Firenze ci crede e vuol continuare a sognare.

Fiorentina: non è tempo di esami ma è il momento di essere più forti anche delle più 'deboli'

Da Lecce la squadra di Palladino deve dare segnali di crescita dopo la vittoria contro il Milan

Non è ancora tempo di esami ma per la Fiorentina domenica prossima a Lecce, alla ripresa, del campionato, sarà quasi come fosse un esame vero e proprio. In questa prima parte di stagione la squadra di mister Raffaele Palladino ha giocato 10 partite, 7 di campionato e 3 di Conference League riuscendo a ottenere 4 vittorie (una ai calci di rigore), 5 pareggi, 1 sconfitta con 15 gol realizzati e 12 gol subiti. In queste dieci partite la Fiorentina, sul piano delle prestazioni e dei risultati ha mostrato troppe lacune contro le squadre più ‘deboli’ di lei (Parma, Puskas Academia, Venezia, Monza, Empoli e The New Saints), mentre contro quelle più ‘forti’ (Lazio nel secondo tempo e Milan, ci stavano riuscendo anche con l’Atalanta se non fosse stato per quel finale di primo tempo che ha rovinato tutto) è riuscita a mostrare il giusto atteggiamento, personalità, gioco e ottenere il successo. Per alcuni alla vigilia insperato. Sostanzialmente, contro le più ‘deboli’ i viola non sono riusciti sul campo a far emergere la propria supremazia perché dovevano loro fare gioco, contro le più ‘forti’, invece, non avevano questo ‘obbligo’, riuscendo alla fine a vincere con merito. Quindi, a Lecce, contro gli ex Pantaleo Corvino e Sandro Mencucci, si capirà se la Fiorentina sarà capace di cambiare a proprio favore questa tendenza: far emergere sul campo la propria forza rispetto all’avversario e portare a casa la vittoria. Questo al di là del modulo di gioco che Palladino sceglierà di adottare. In pratica la Fiorentina dovrà essere forte, sul piano del gioco e del risultato finale, anche con quelle più 'deboli' di lei. È arrivato il momento, dopo soprattutto la vittoria contro il Milan, di dare segnali di crescita, di dare conferme, in un momento fondamentale della stagione.Fino alla prossima sosta la Fiorentina giocherà sette partite: in campionato in trasferta giocherà a Lecce, contro il Genoa, a Torino, al Franchi contro Roma e Verona, mentre in Conference League in Svizzera contro il San Gallo e poi contro l’Apoel: se Kean e compagni riusciranno a mettere assieme un filotto di risultati positivi la stagione della Fiorentina riuscirà a prendere una strada molto più che promettente.

La Fiorentina di Palladino dopo la sosta, adesso serve limitare al minimo errori nelle due fasi di gioco

La squadra deve 'dimenticare' il gioco di Italiano. Il mercato dovrà completare, qualitativamente, la rosa. Al Tardini bene i giovani

Il campionato è iniziato, con il pareggio contro il Parma dei ‘giovani’ che gioca assieme da due anni, ma per la Fiorentina di Raffaele Palladino ci sarà ancora da aspettare. Sperando non molto. Non è solo una questione fisica/atletica, all’inizio di stagione è abbastanza normale che i giocatori siano imballati, ma anche di giocatori a disposizione e di problemi da risolvere. Tra infortuni avuti prima di arrivare in viola, condizione fisica, è gioco con tutta probabilità la Fiorentina di Raffaele Palladino si potrà iniziare a vedere dopo la prima sosta del campionato. L’allenatore viola, in questo periodo, comunque, dovrà soprattutto cercare di limitare al minimo gli errori (dei singoli e di squadra) commessi al Tardini e soprattutto dare una identità ben più costruttiva ed efficiente alla fase difensiva e di attacco. La sensazione e che contro il Parma la squadra giocasse pensando ancora al calcio di Italiano invece di mettere in pratica quello di Palladino. Un esempio? Colpani, che conosce molto bene la filosofia di gioco del nuovo allenatore dei gigliati, spesso si è mosso in campo in maniera molto diversa da quella dei compagni risultando a volte un pesce fuor d’acqua. La difesa, tutte le volte che il Parma era nella metà campo viola, ha mostrato di andare spesso in difficoltà. Far partire l’azione dal basso, come vuole il calcio moderno, può essere una buona opportunità ma questa Fiorentina ha i difensori adatti per giocare in quella maniera? È evidente che manca qualcosa, non solo numerico ma qualitativo. Allo stesso tempo i centrocampisti attuali possono essere quelli giusti per iniziare la manovra in questa maniera? A proposito di centrocampo: lodevole il fatto che Amrabat si sia messo a disposizione di Palladino ma da ormai troppi anni non sembra essere più il giocatore che determinava e incideva quando giocava nel Verona. Sempre troppo lento nello scegliere come giocare e chi dare la palla. Un centrocampo che avrebbe, forse, bisogno di maggior qualità e personalità. In attacco Kean ha mostrato che quando ha la palla tra i piedi la sfera è in cassaforte, è questo può essere di aiuto soprattutto per gli inserimenti dei compagni. Toccherà, naturalmente a Palladino, rendere il giocatore azzurro un attaccante prolifico.Un esordio in campionato dove, però, va sottolineato la voglia di reagire dopo lo svantaggio e quello di provare ad andare a vincere la partita dopo il pareggio di Biraghi (splendida punizione). Peccato che poi sia arrivata l’espulsione di Pongracic. Da sottolineare, sempre in positivo, l’esordio dal primo minuto di Comuzzo che nonostante la giovane età ha giocato con sicurezza e personalità. Vero, ha partecipato anche lui all’errore di gruppo sul gol di Man, ma ci può stare. Kayode, Bianco e Parisi, entrati a gara in corso, hanno giocato con il giusto atteggiamento.Comunque, mai come adesso ci vuole pazienza, tanta pazienza. In attesa che anche gli ultimi giorni di mercato possano dare a Palladino quei rinforzi, quei giocatori, richiesti e attesi per una Fiorentina più competitiva e forte.

Da sabato conteranno solo i tre punti ma la Fiorentina resta un cantiere ancora aperto

Dietro l'arrivo di Richardson, atteso a Firenze per le visite mediche, e la partenza di Nico Gonzalez lo stesso agente. Mercato viola ancora con tanti dubbi da risolvere

Finalmente ci siamo! Messe da parte amichevoli, prove, idee e invenzioni, da sabato conterà il campo e soprattutto i tre punti. A Parma la Fiorentina ci arriverà con ancora molte cose da risolvere e poche, poche, certezze. Dire che la squadra viola sia un cantiere ancora aperto non è certo una frase fatta. Raffaele Palladino si trova con una squadra ‘rivoluzionata’ in tutti i reparti. In difesa aveva chiesto un portiere che sapesse giocare coi piedi meglio di Terracciano, ecco che la società viola è riuscita a prendere lo svincolato De Gea (domani alle 14 la presentazione al Viola Park) che non gioca da oltre un anno. Sulle qualità del portiere nessuno può eccepire niente, lo dice la sua carriera, ma il fatto che non gioca da molto tempo (non è un caso che la società gli ha fatto un solo anno di contratto con opzione sul secondo) ha lasciato dei dubbi, forse, alla stessa Fiorentina e a Terracciano. Il portiere italiano sembrava sul piede di partenza (direzione Monza) ma invece ha deciso di giocarsi le sue carte per giocare titolare, come accaduto negli ultimi anni, e questo va bene anche alla società viola che domani (o nei prossimi giorni) potrebbe rinnovare il contratto al portiere viola. Non è da escludere che negli ultimi giorni di mercato Pradè e Goretti proveranno a prendere anche un nuovo difensore centrale dopo Marin Pongračić. Il centrocampo, a oggi, è il reparto con tanti problemi da risolvere. Per settimane i dirigenti viola hanno provato a prendere Tanner Tessmann del Venezia. Accordo col giocatore, accordo con la società lagunare, ma non con gli agenti del giocatore. Dopo il tira e molla la Fiorentina ha deciso di non pagare le provvigioni richieste dai procuratori del centrocampista americano e hanno deciso di virare, probabilmente pagando anche di più, sul giovane marocchino Amir Richardson del Reims. Un accordo che lo legherà al club viola per cinque anni a 1,2 milioni a stagione, mentre al Reims proprietario del cartellino andrà una cifra intorno ai nove milioni più uno di bonus e il 10% sulla eventuale futura rivendita.Il giocatore arriverà forse domani a Firenze per le visite mediche e sottoscrivere il contratto con la Fiorentina. Operazione guidata da Alessandro Moggi, lo stesso di Nico Gonzalez. E di questo ne parleremo più avanti.Sempre per il centrocampo si sta materializzando qualcosa di incredibile fino a pochi giorni fa: la possibile conferma di Sofyan Amrabat in viola. Non è un mistero che i dirigenti gigliati stiano trovano difficoltà per rinforzare il reparto senza poter fare investimenti ‘importanti’. La soluzione Amrabat andrebbe bene a Palladino che vede bene il giocatore marocchino nella sua idea di centrocampo, andrebbe bene a Rocco Commisso che da sempre è il suo primo estimatore, andrebbe bene agli uomini di mercato viola. Resta da capire se potrebbe andare bene allo stesso Amrabat, che negli ultimi mesi ha sempre sperato di rimanere al Manchester United o andare a giocare in Turchia, ma anche allo ‘spogliatoio gigliato’ visto che nell’ultimo suo anno in viola qualcosa, pare, sia capitato. E anche nella tifoseria. In tanti ‘approvarono’ la sua cessione solo dodici mesi fa.Rimanendo al centrocampo nelle ultime ore alcuni intermediari avrebbero offerto alla Fiorentina il 32enne ex Barcellona, oggi svincolato, Sergi Roberto.Infine, l’attacco. Tutto ruota attorno a Nico Gonzalez. Alessandro Moggi sta portando in viola Richardson e allo stesso tempo l’argentino alla Juventus. Quindi per far partire Nico Gonzalez, il miglior marcatore viola degli ultimi anni, l’agente porterà a Firenze un nuovo giocatore, Come dire il mercato lo fanno gli agenti e non i dirigenti, e questo non può essere certo un punto di forza per una società, qualsiasi società essa sia.Quando Nico Gonzalez sarà ceduto alla Juventus (evidentemente i tempi per i tifosi sono cambiati…) la Fiorentina lo sostituirà con Albert Guðmundsson. E pensare che la Fiorentina lo scorso gennaio voleva il giocatore islandese del Genoa per farlo giocare assieme all’argentino. Oggi, invece, è diventato il sostituto…Il tutto senza dimenticare che alla Fiorentina manca ancora un centravanti capace di sostituire Moise Kean quando ci sarà bisogno.

Difficile a oggi dare un giudizio sulla Fiorentina, di certo c'è un grave ritardo sul mercato che inizia a preoccupare

A due settimane dall'inizio del campionato Palladino si ritrova con una rosa ancora rimaneggiata e un reparto da costruire

In questo momento dare giudizi, positivi oi negativi, sulla Fiorentina è opera del tutto impossibile. La squadra viola è un cantiere a cielo aperto che attende di essere concluso per far vedere cosa è stato costruito e cosa potrà fare nella prossima stagione. Di sicuro, in questo momento, però, c’è solo il ritardo sul mercato. Inutile girarci attorno. Tra due settimane inizierà il campionato con la trasferta di Parma, pochi giorni dopo ci saranno i playoff di Conference League (domani la Fiorentina conoscerà il suo avversario), ma ad oggi il nuovo allenatore Raffaele Palladino ha una squadra in gran parte incompleta (addirittura gli manca l’intero reparto di centrocampo), senza sapere se poi potrà contare sul suo miglior giocatore con Nico Gonzalez, che è sempre più indirizzato verso la cessione a Juventus o Atalanta.Anche se domani Daniele Pradè dovesse riuscire a concretizzare tutte le mosse di mercato che i viola hanno in mente di fare non sarà possibile per Palladino schierare una formazione che potrà avere le sue idee di calcio, che avrà provato e riprovato. Un esempio semplice semplice? Domani Nico Gonzalez (escludendo le vicende di mercato) arriverà al Viola Park e inizierà ad allenarsi. Con solo due settimane davanti di allenamenti (sarebbe la stessa cosa anche per altri giocatori) con tutta probabilità non giocherà titolare contro il Parma ma anche la gara di andata dei playoff. Un ‘grido di allarme’ lanciato dallo stesso Palladino, subito dopo l’amichevole col l’Hall City e terminato il ritiro inglese di Preston, che però sembra essere caduto nel vuoto. Un ritardo che potrebbe creare non pochi problemi all’inizio di stagione della Fiorentina. Quando, invece, in una stagione dove la proprietà e la dirigenza viola hanno voluto cambiare molto, moltissimo, dall’allenatore ai giocatori, ai programmi al monte ingaggi, partire con qualche certezza in più e lasciare gli ultimi giorni di mercato per ‘ritoccare’ qualcosa o terminare di sistemare la rosa sarebbe stato probabilmente più opportuno.Infine, due domande che nascono spontanee: perché cedere due giocatori importanti come Nikola Milenkovic e Nico Gonzalez quando la dirigenza viola ha usato la parola ‘AMBIZIONE’ per questa nuova stagione, facendo credere il fatto che i loro ingaggi sono troppo alti? I loro ingaggi non sono stati ereditati da altre proprietà, oppure da altra dirigenza. Quello di Milenkovic era stato rinnovato da questa Fiorentina nel settembre del 2022 mentre per quello di Nico Gonzalez non è passato nemmeno un anno visto, che era stato siglato l’11 agosto 2023. Difficilmente si potrà capire, di sicuro sarà più facile dire: ‘sono stati loro che sono voluti andare via’.

Bene l'arrivo di Colpani, ma ci sono troppe attese su di lui. Il suo arrivo porterà alla cessione di Nico Gonzalez?

La cessione dell'argentino, per ingaggio ritenuto alto, andrebbe contro all'idea di “ambizione”

Lavori in corso. È il cartello, ben esposto, sul ‘cantiere Fiorentina’. Il periodo è quello giusto, non potrebbe essere altrimenti, ma i giorni passano (tra tre settimane inizierà il campionato e tra quattro i playoff di Conference League) e Raffaele Palladino a oggi allena una squadra senza un intero reparto (il centrocampo) e con giocatori che potrebbero lasciare la Fiorentina nei prossimi giorni.L’arrivo di Andrea Colpani è stato senza dubbio una buona operazione, un giocatore che può portare incisività, qualità e gol (importantissimi per i gigliati). Attenzione, però, a non creare troppe aspettative sul giocatore: da più parti viene definito come quello che risolvere tutti i problemi dei viola, il colpo di mercato estivo della Fiorentina. Così facendo vengono create attese altissime su di lui e anche che dovesse giocare buone partite c’è chi si aspetterà ancora di più, che risolverà le partite da solo. Un grave errore che non dovrà essere commesso per il bene dello stesso Colpani e della Fiorentina. Dovrà essere lasciato libero di esprimersi e migliorare, partita dopo partita.L’arrivo di Colpani, inutile girarci attorno, potrebbe portare la Fiorentina a cedere Nico Gonzalez. Voce di mercato che gira da settimane, e intensificate nelle ultime ore. Cedere Nico Gonzalez sarebbe un errore grave, molto grave, perché se una società si dice ‘ambiziosa’ per migliorare gli ottavi e settimi posti in campionato non può cedere il tuo giocatore migliore: sotto l’aspetto della qualità che realizzativa. Cedere Nico Gonzalez sarebbe un passo indietro e non avanti.Secondo alcuni la Fiorentina avrebbe deciso di vendere Nico Gonzalez per 30-35 milioni di euro anche perché il calciatore ha un ingaggio di circa 3 milioni di euro. Sarebbe l’ennesimo giocatore ceduto, o non rinnovato, per questione d’ingaggio (da sottolineare tutti contratti fatti e rinnovati da questa società, alcuni anche solo alcuni mesi fa…). È quando una società vuol ridurre il monte ingaggi, da lei stessa alzato nelle ultime stagioni, è segnale di ridimensionamento.E non bisogna dimenticare che senza particolari investimenti sui giocatori, a oggi diverse operazioni (escluso Kean con la Juventus, ma forse la società viola avanzava ancora qualcosa dalle cessioni di Chiesa e Vlahovic?) sono state concretizzate con la formula del prestito, non sarà possibile fare future plusvalenze e soprattutto potrebbe significare procedere in ‘autofinanziamento’.Non resta che attendere quello che accadrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane...

Viola British, da domani via alla seconda fase del ritiro estivo...in attesa di Colpani

In Inghilterra non ci sarà Amrabat, da metà settimana al Viola Park, e forse anche Nzola

Dopo i due giorni di riposo domani la Fiorentina volerà in Inghilterra dove svolgerà la seconda fase della preparazione estiva, dove giocherà anche tre amichevoli contro il Bolton (26 luglio), Preston (26 luglio) e Hall City (30 luglio). In questi test Palladino potrà contare anche su Barak e Pongračić: che già alla fine della scorsa settimana avevano svolto alcuni allenamenti con i compagni. Chi sicuramente non ci sarà è Sofyan Amrabat. Il Manchester United ha confermato alla Fiorentina che non eserciterà il riscatto del cartellino. Nei giorni scorsi era emersa la possibilità che il club inglese fosse pronto a riproporre il prestito con riscatto per il prossimo anno, cosa che al momento non si è concretizzata. Di certo da domani il centrocampista marocchino sarà ufficialmente un n uovo giocatore della Fiorentina e tra mercoledì e giovedì dovrebbe essere al Viola Park per allenarsi, da solo visto che i viola saranno proprio in Inghilterra.Anche Nzola non partirà con la Fiorentina e anche lui rimarrà al Viola Park. Inutile girarci attorno: il giocatore non sembra rientrare nel nuovo ciclo viola e nelle prossime ore, addirittura, potrebbe essere anche ceduto. Il Genoa è interessato, soprattutto se cederà Retegui, ma si potrebbero aprire anche altre alternative.Uscite, ma anche entrate. La Fiorentina vuole Andrea Colpani, il 25enne vuole la Fiorentina. In settimana Pradè e Galliani si incontreranno per trovare una sintesi e siglare l’accordo. Palladino non lo dirà mai ma spera tanto che nei prossimi giorni di vederlo sbarcare anche lui in Inghilterra e iniziare assieme l’avventura alla Fiorentina. L’arrivo di Andrea Colpani potrebbe portare alla cessione di Nico Gonzalez? Ci sono diverse situazioni che farebbero pensare di si e il calciomercato è sempre pieno di soprese: ci certo, però, a oggi per il bene della Fiorentina Nico Gonzalez è un giocatore viola.

Fiorentina, via alla girandola delle amichevoli...ma è ancora presto per capire che viola sarà

Sul mercato in molti pensavano a una 'rivoluzione' ma sembra essere tornato l'autofinanziamento

Con l’amichevole in casa contro la Primavera iniziano i test estivi per la Fiorentina di Raffaele Palladino. Un modo per iniziare a smaltire i carichi di lavoro della prima settimana di ritiro al Viola Park, un modo per il nuovo allenatore viola per iniziare a valutare quanto i giocatori hanno cominciato a comprendere la sua filosofia di gioco.Per valutazioni più approfondite è ancora troppo presto e sarà così anche durante le amichevoli dei prossimi giorni. Questo perché la rosa è largamente incompleta a causa dell’assenza di giocatori: chi ancora in vacanza, chi impegnato nella finale della Coppa America, chi alle prossime Olimpiadi in Francia. E per via del calciomercato. Solo dopo la tournee in Inghilterra si potrà capire in maniera più approfondita che Fiorentina sta nascendo.Alla fine della scorsa stagione era opinione diffusa, tra i tifosi, tra gli operatori di mercato e tra i media che per tornare competitivi la Fiorentina avesse avuto bisogno di una vera e propria ‘rivoluzione’ sul mercato perché molti giocatori si sono mostrati al di sotto delle attese e perché Palladino fa giocare le sue squadre in maniera diversa da Italiano.‘Rivoluzione’ che ancora, però, non c’è stata. Sia perché il mercato chiuderà il 31 agosto prossimo, sia perché Pradè e Goretti non hanno ancora fatto quelle operazioni in uscita che permetterebbero alla società viola di andare su altri giocatori.Non è un mistero che la scorsa stagione sono finiti nella critica dei tifosi e dei media diversi giocatori: Nzola e Ikone, per ricordarne alcuni di quelli rimasti in viola, ma la lista si potrebbe allungare con altri giocatori che però a oggi potrebbero far parte della Fiorentina anche in questa stagione. In tutto questo, poi, c’è da considerare (e da non sottovalutare) voci di mercato per delle offerte concrete per Milenkovic (sarebbero già arrivate) e Nico Gonzalez (in arrivo dopo al Coppa America).Dando per scontato che la società viola può decidere di fare e operare come meglio crede, con la speranza e l’augurio che tutto sia fatto alla fine per rafforzare la squadra e renderla sempre più competitiva, non si può, però, non ricordare che vendere giocatori per fare mercato è sempre sinonimo di ‘autofinanziamento’, situazione che purtroppo Firenze e i tifosi viola in passato hanno già vissuto.

Domani parte la nuova stagione della Fiorentina, ma sembra mancare la voglia di 'sognare'

Palladino inizierà a lavorare su una rosa che entro il 31 agosto potrebbe cambiare molto...e questo lo sperano in tanti

Ci siamo. Qualche ora e inizierà ufficialmente la nuova stagione della Fiorentina con il via del ritiro al Viola Park. E come ogni anno questo è il periodo dove tutti, soprattutto i tifosi, sognano in grande. Anche obiettivi irraggiungibili e impensabili. È la magia di poter sognare con la propria squadra del cuore. Una delle ultime cose che il calcio di oggi non è ancora riuscito a cancellare nella testa e nel cuore dei tifosi.Da qualche stagione (duo-tre) a Firenze, però, si respira un’aria diversa. Nonostante nelle ultime due stagioni la Fiorentina sia arrivata a giocare anche tre finali tra Coppia Italia e Conference League. Purtroppo, tutte perse. Non si percepisce, non si sente, la possibilità di sognare. Forse perchési attendeva l'arrivo di giocatori di un certo livello che potessero consetire una continua crescita verso l'alto dellam squadra. E questo sembra essere un ‘paradosso’, perché alla fine la Fiorentina e i tifosi viola possono contare sulla seconda proprietà più forte (dopo i proprietari indonesiani del Como) della Serie A. E propabilmente anche questo aumenta le aspettative dei tifosi che dopo anni di ottavi e settimi posti vorrebbero vedere una squadra in lotta per posizioni più ambiziose e prestigioseLa sensazione, ma potrebbe essere un errore di valutazione, è che i tifosi viola hanno iniziato a vedere una società più che puntare sull’aspetto sportivo, sulla crescita continua della squadra alla ricerca di risultati e vittorie da conquistare sul campo, ha deciso da anni di puntare più sulla ‘politica’ del calcio (la vicenda del restyling del Franchi è un esempio) e le sue battaglie per un calcio con regole diverse e uguali per tutti. Una situazione che potrebbe iniziare ad allontanare, invece di vederli avvicinare, qualche tifoso.Vedremo quello che accadrà. Di certo da domani il nuovo allenatore Raffaelle Palladino, chiamato anche a cercare di migliorare quanto fatto in tre anni da Vincenzo Italiano (inutile girarci attorno, il paragone sarà inesorabilmente fatto da molti), inizierà a lavorare sulla ‘sua’ Fiorentina con ben 31 giocatori, tra cui tanti giovani. Tanti, troppi.E qui entra in gioco il prezioso lavoro che Daniele Pradè e Roberto Goretti andranno a fare per plasmare la Fiorentina che sarà. Una squadra che deve essere formata, creata, in tutti i reparti, in molti ruoli, per essere competitiva dall’inizio alla fine della stagione. Gli uomini mercato viola avranno tempo fino al 31 agosto, e solo da quel momento si potrà iniziare a capire che Fiorentina sarà stata creata e dove potrà arrivare in stagione. E sarà anche il momento per capire se per la società viola i risultati sportivi saranno passati davanti a tutto oppure non sarà cambiato niente. Una questione che i tifosi vogliono capire una volta per tutte.

Addio a Bonaventura. Via anche Duncan e Castrovilli. E' la settimana di Kean, ma i numeri non fanno ancora sognare

La società ha salutato i due calciatori. Fallimento azzurro agli Europei: in Italia si pensa solo a fare business

Si chiude dopo quattro stagioni, 162 presenze (11401 minuti giocati e quindi una media a partita di oltre 70 minuti) con 22 gol realizzati e 22 assist l’avventura di Giacomo Bonaventura alla Fiorentina. Che ha salutato il calciatore, con più qualità nel gioco della palla che aveva e non solo degli ultimi quattro anni in viola, con tre righe sui profili social del club.L’addio di Bonaventura non è certo una novità, si era capito da settimane che tra Fiorentina e giocatore non si sarebbe trovato l’accordo per un nuovo contratto (l'età del giocatore non ha certo favorito la trattativa) e senza dubbio per i viola si può parlare di una perdita importante.Di sicuro oltre all’attacco anche il nuovo centrocampo della Fiorentina che sarà affidato a Raffaele Palladino dovrà subire una vera e propria rivoluzione che a oggi vede in rosa il solo Mandragora visto che Duncan e Gaetano Castrovilli da domani potranno decidere dove andare a giocare perché anche per loro non c'è stato l'accordo per un nuovo contratto. Anche per Duncan (“Un viaggio insieme lungo più di 4 anni. Grazie di tutto, Alfred") e Castrovilli (“Grazie Castro. In bocca al lupo per il tuo futuro“) tre righe di saluto della Fiorentina sui propri profili social.A proposito dell’attacco questa dovrebbe essere la settimana per le visite mediche e la firma del contratto di Moise Kean. La Fiorentina ha deciso di puntare forte sull’attaccante della Juventus. Fin qui nulla di male. D’altra parte, dopo due anni, i dirigenti viola hanno sottolineato come è sempre stato sbagliato il sostituto di Vlahovic, ultimo centravanti capace di andare in doppia cifra alta.Vedremo se tatticamente sarà la scelta giusta (la Fiorentina lo aveva cercato anche lo scorso gennaio come lo stesso Monza di Palladino ma alla fine la decisione fu quella di andare all’Atletico Madrid, passaggio saltato all’ultimo perché l’attaccante non passò le visite mediche). Semmai, qualche dubbio sull’intera operazione, numeri alla mano, può anche venire. Sull’operazione economica tra cartellino (13 milioni più 5 di bonus alla Juventus) e ingaggio (2,2 milioni a stagione, che per la società diventano oltre 4 milioni, per i prossimi 5 anni) sarà un investimento di almeno 40 milioni di euro.Poi ci sono i numeri legati a presenze e gol. Prendendo in considerazione la Serie A, la League 1, Premier League e le rispettive coppe nazionali, la Champions League e Europe League Moise Kean negli ultimi 7 anni ha giocato 223 partite realizzando 47 reti (0,31 gol a partita) e quindi 1 gol ogni 3 partite. Per la cronaca l’ultimo gol in Serie A ben 23 presenze fa, in un Juventus-Verona del 1.04.2023 col risultato finale di 1-0.Guardando questi numeri l’operazione Moise Kean assomiglia all’ennesima scommessa che la Fiorentina vuol provare a vincere. La speranza è che Palladino possa essere in grado di trasformare il giocatore in un attaccante che riuscirà a segnare con continuità. Di certo, l’impressione è che Kean possa giocare in più posizioni in attacco, meno quello di centravanti classico nonostante ‘qualcuno’ dei ben informati descrive un’altra realtà.Ed’ chiaro che in questo momento questi numeri (nel calcio come in tutti gli sport dicono sempre la verità) non possono entusiasmare la tifoseria viola che spera in un capitolo nuovo, pieno di gol e belle prestazioni, nella vita sportiva di Moise Kean.Infine, questione calcio italiano. A Euro 2024 è andato in scena l’ennesimo ‘fallimento’ azzurro. Responsabilità di Luciano Spalletti? Certo che si. Responsabilità dei giocatori? Certo che si. Responsabilità del presidente Gravina e della Figc? Certo che si. Responsabilità di normative e di una legislazione che penalizza i calciatori italiani a favore di quelli stranieri? Certo che si.Di sicuro, per tornare ad avere una Italia competitiva, vincente e che faccia sognare deve cambiare tutto il ‘sistema calcio’ in Italia. Non c’è più un calciatore italiano capace di determinare, di fare la differenza. Le altre nazionali, più o meno forti, più o meno importanti, pensano a migliorare i propri talenti, sfornando spesso ottimi giocatori. Poi da lì, c’è la crescita del movimento. In sostanza si passa dai risultati sportivi per poi avere grandi risultati finanziari. In Italia, invece, si ragiona solo, in maniera quasi unica, a fare business pensando di fare calcio con i soldi dei diritti televisivi (senza trovare altre forme di introiti) o battaglie di gruppo per avere ulteriori slot liberi per tesserare giocatori extracomunitari. E non bisogna dimenticare, è la storia di sempre che lo dice, che prima di diventare giocatori nelle scuole calcio, nei settori giovanili, si diventava giocatori in strada. Non ci sono più i giovani nelle piazze e nelle strade a giocare a calcio….dove miglioravi in fantasia, controllo e personalità...Domandare a Baggio, Del Piero e Totti solo per citarne alcuni… 

Martedì nasce la Fiorentina di Raffaele Palladino, che ora attende anche i nuovi giocatori

Vicenda Stadio Franchi: un muro contro muro che fa perdere tutti. E quell'intervento della politica che sa solo per le elezioni comunali

Martedì prossimo con la presentazione di Raffaele Palladino, una vera e propria novità visto che la scorsa stagione non ne sono state fatte, si alza il sipario sulla nuova Fiorentina. Almeno sull’allenatore, con l’ex tecnico del Monza che prenderà il posto di Vincenzo Italiano, perché per quanto riguarda la rosa tutto è ancora in alto mare. Sia per i rinnovi (tra tutti quelli di Bonaventura e Castrovilli, che difficilmente continueranno a indossare la maglia viola), sia per i nuovi giocatori. A iniziare dal centravanti (aggiungerei anche i centrocampisti, visto che a oggi in rosa ci sono i soli Mandragora e Barak, con Duncan che dovrebbe approdare in Turchia) che quest’anno Pradè e il neoarrivato Goretti non potranno sbagliare, visto le difficoltà avute dopo la cessione nel gennaio di due anni fa di Vlahovic. I nomi che radio mercato accosta come nuovo finalizzatore della Fiorentina non sembrano accendere gli entusiasmi dei tifosi, visto che poi i rispettivi score non sono mai stati da centravanti in gradi di garantire 15-20 gol a stagione.Certo è che qualcosa di più si potrà capire martedì se Raffaele Palladino vorrà spiegare come giocherà la sua Fiorentina, in fase difensiva e in fase offensiva. E in quel caso sarà più chiaro su quali tipi di giocatore Pradè e Goretti punteranno, senza dimenticare che proprio per ‘metodica di lavoro’ l’attuale ds viola torna spesso su giocatori trattati l’anno prima. In questo caso, poi, sarebbe da capire se saranno comunque utili alla causa viola lo stesso perché è evidente a tutti che Italiano faceva giocare la sua Fiorentina in una maniera precisa, Palladino predilige schemi e calcio diverso. Di sicuro il mercato della Fiorentina deve necessariamente subire un’accelerata perché tra 15 giorni (l’8 luglio) i viola e Palladino inizieranno il ritiro estivo al Viola Park e il nuovo tecnico spera di poter iniziare a lavorare su un gruppo composto da ‘vecchi’ e ‘nuovi’ giocatori.Infine, questione Stadio Franchi. Tutti ne hanno parlato, straparlato, da settimane, da mesi. Tutti con la propria verità, indicando sempre responsabili e colpevoli, e con le proprie soluzioni del caso, alcune veramente singolari e particolari. Di sicuro la vicenda non è stata gestita nel migliore dei modi da tutte le parte in causa. La cosa che però più dispiace, e che fa male, è che la politica (tutta) ha usato la vicenda stadio, i tifosi della Fiorentina, per mere questioni elettorali (cosa mai successa prima) creando polemiche e illusioni, divisioni e diatribe. Un muro contro muro, prese di posizioni (a volte sono sembrate come delle vere e proprie ripicche) ripetiamo da parte di tutti, che non ha giovato a nessuno, ma proprio a nessuno.Peccato, perché alla fine ci rimettono tutti: Firenze, la Fiorentina, ma soprattutto i tifosi viola. Chissà, la speranza è che chiusa l’elezione del nuovo Sindaco di Firenze le parti in causa trovino punti d’incontro per mettere da parte le polemiche e lavorare assieme per il nuovo Franchi.D’altra parte, c’è anche chi dovrebbe ricordarsi che gli ultimi stadi completamenti nuovi sono stati costruiti per i Mondiali del 1990, da allora tutti i nuovi impianti (per citarne alcuni quelli della Juventus, Udinese, Atalanta, Sassuolo, prossimamente quello del Bologna) sono stati rifatti sui vecchi impianti questo perché le società di calcio possono investire sull’impianto ma per tutto il resto (dalle strade ai parcheggi, alle infrastrutture) toccherebbe alle regioni e ai comuni. Il tutto ricordandosi di domandare a Rocco Commisso se a oggi è sempre disposto a investire centinaia e centinaia di milioni per il nuovo stadio, e la stessa cosa alla Regione Toscana e al Comune di Firenze che ne dovrebbero tirare fuori altrettanti (se non di più), senza dimenticare che quest’ultimi non sarebbero soldi di un privato ma dell’intera collettività.

Restyling per la nuova Fiorentina e per lo Stadio Franchi: a oggi non ci sono certezze per nessuno

Tra circa un mese partirà la nuova stagione: la parola ambizione fa sognare i tifosi viola che attendono risposte certe da parte di tutti

Restyling, una parola, un termine, molto usato ultimamente per la Fiorentina del dopo Vincenzo Italiano, per lo Stadio Artemio Franchi. In mezzo a queste due situazioni, che tracceranno in maniera quasi indissolubile il futuro del club viola, ci sono i tifosi che stanno ancora aspettando, tra speranze, sogni, certezze, risposte da parte di società e istituzioni cittadine.Partiamo dal dopo Vincenzo Italiano. Tra circa un mese inizierà la nuova stagione col ritiro ‘caldo’ (climaticamente parlando) al Viola Park ma tutto sembra essere in alto mare, sia per quanto riguarda le partenze che per gli arrivi. Di sicuro la Fiorentina e Rocco Commisso hanno deciso di affidare la guida della squadra a un allenatore emergente come Raffaele Palladino, alla suo prima ‘grande’ esperienza’ dove oltre al gioco e una identità ben precisa alla squadra, dovrà ottenere risultati concreti per essere competitivi ancora più delle scorse stagioni. Un obiettivo non facile da raggiungere ma che dovrà essere centrato. D’altra parte, la parola d’ordine della Fiorentina, pronunciata più volte, è ‘Ambizione’ e quindi chiaramente l’asticella si è alzata per tutti. Come sarà la nuova Fiorentina che sarà data in consegna a Raffaele Palladino? Al momento difficile da dire, probabilmente nemmeno gli stessi dirigenti sanno come sarà nonostante le proprie idee. Ci sono molte variabili. Soprattutto da quanto la Fiorentina potrà investire in fase di calciomercato, visto che le solo idee non possono bastare per chiudere le trattative. Soprattutto quelle importanti. Quando poi Palladino avrà a disposizione la rosa potrà decidere su quale tipo di modulo e di gioco la sua Fiorentina potrà mettere in pratica. Al momento, soprattutto per i tifosi: tanti discorsi, tante parole, nessuna certezza, nessun fatto concreto.Questione Stadio Artemio Franchi. Dispiace, e non poco, che la Fiorentina, col suo presente, col suo futuro, sia stata usata dalla politica e da parte di coloro che stanno cercando di indirizzare l’opinione pubblica con ‘verità’ personali per coltivare il proprio orto e quello di qualcun altro. Politici, opinionionisti e tanto altro. Di sicuro una situazione del genere in passato i tifosi non l’avrebbero permessa. Assolutamente. È chiaro, e scontato, che ognuno fa il proprio interesse e tira acqua al proprio mulino (non potrebbe essere diversamente) ma da lunedì, una volta terminato il ballottaggio per il nuovo sindaco di Firenze, serviranno risposte precise, concrete e sicure per il futuro della Fiorentina e dei tifosi viola che a oggi non sanno nemmeno se potranno rinnovare il proprio abbonamento al Franchi. Senza dimenticare che comunque si può essere competitivi e vincenti anche con uno stadio 'ridotto' per i lavori (l'Atalanta insegna, due anni e mezzo di lavori e ancora devono essere terminati) e che l'eventuale 'mancato' incasso non diventi un pretesto per investire meno di quanto uno potrebbe fare.A proposito dello Stadio Franchi sarebbe da capire come mai dopo che la Fiorentina per mesi ha sempre chiesto di giocare al Franchi anche duranti i lavori di restyling, e di non gradire le soluzioni che le erano state prospettate per giocare altrove, e di aver firmato appena due mesi fa la nuova convenzione col Comune di Firenze (sapendo che ci sarebbe stata un capienza notevolmente ridotta) ha deciso di chiedere la sospensione dei lavori (che in Curva Ferrovia sono iniziati a inizio del 2024 mentre in Curva Fiesole alcune settimane fa, subito dopo la fine del campionato) col rischio che se la richiesta venisse accettata lo stadio Artemio Franchi possa essere dichiarato inagibile totalmente, o nei settori dove già ci sono i cantieri in essere, e quindi riducendo anche ancora di più la possibile capienza dello stadio per i tifosi. Il tutto senza dimenticare, e senza particolari investimenti, che quando tutto sarà finito il nuovo Franchi sarà un impianto che potrà usare soprattutto la Fiorentina e non altri soggetti. Vedremo quello che succederà, tra un mese inizierà la nuova stagione e la nuova Fiorentina è ancora tutta da vedere e conoscere…per tutti...

I tifosi per la nuova Fiorentina si aspettano giocatori di qualità, fatti concreti e risultati sportivi

C'è una particolare attesa per capire chi vestirà la maglia viola nella prossima stagione, che tra circa un mese prenderà il via al Viola Park

La stagione della Fiorentina è appena finita da una settimana ma è come se fosse già passato molto tempo. Perché in pochi giorni la società viola ha chiuso il ciclo Vincenzo Italiano (quello delle tre finali, purtroppo perse, delle sei semifinali e altro) e fatto partire quello di Raffaele Palladino. Allenatore giovane che ha fatto bene nel primo anno col Monza, un po’ meno nell’ultima stagione.Di sicuro se Commisso, Ferrari e Pradè hanno deciso di affidare la guida della loro Fiorentina a Palladino è perché hanno visto in lui qualcosa per continuare a crescere. D’altra parte, il Ds Daniele Pradè ha spesso ricordato, e sottolineato anche nell'ultima conferenza stampa, che la parola d’ordine per la prossima stagione sarà ‘Ambizione’. In tutto questo c’è l’attesa, la curiosità, la voglia dei tifosi viola di capire come sarà la nuova Fiorentina. C’è chi avrebbe voluto vedere Maurizio Sarri sulla panchina viola, nonostante ci sono delle ricostruzioni sulla vicenda che sono particolari e singolari, c’è chi si aspetta giocatori di livello, di qualità, per vedere una Fiorentina ancora più competitiva. I nomi accostati fino a oggi alla Fiorentina come Retegui, Djuric, Pinamonti, Arnautovic (solo per fare alcuni nomi) per dare un nuovo volto al centravanti viola non sembrano scaldare i cuori dei tifosi. cosa diversa quando fai il nome di Mauro Icardi, ma è solo un esempio. Stessa cosa capita anche per la difesa e il centrocampo. Di sicuro, rispetto agli ultimi quattro anni, da ora in poi i tifosi non vorranno più ascoltare solo parole o promesse, perché prima di tutto e tutti metteranno davanti due cose: fatti concreti e risultati sportivi. Questo è il calciomercato, fatto di sogni (a volte irrealizzabili) e possibilità. Certo è, comunque, che per dare qualsiasi giudizio su come sarà la nuova Fiorentina bisognerà aspettare l’annuncio dei nuovi acquisti. Che non dovrebbero tardare di molto, visto che tra circa un mese inizierà la nuova stagione col ritiro al Viola Park.

Rocco Commisso ha lasciato Firenze, è tornato negli Stati Uniti. Già pianificato il futuro dei viola

Martedì non parlerà il proprietario ma i dirigenti viola. Ieri possibile incontro con Raffaele Palladino

Secondo quanto emerso nelle ultime ore il presidente della Fiorentina Rocco Commisso in mattinata ha lasciato Firenze per tornare negli Stati Uniti. Questo significa che nella possibile conferenza stampa di martedì prossimo non sarà il proprietario della Fiorentina a parlare del presente e del futuro del club. E dopo il comunicato dei tifosi della Curva Fiesole in molti erano in attesa proprio delle parole di Rocco Commisso. Probabile che toccherà al Direttore Generale Alessandro Ferrari e al Direttore Sportivo Daniele Pradè spiegare come sarà la nuova Fiorentina.Prima di ripartire Rocco Commisso avrebbe delineato ai suoi dirigenti le linee guida per il futuro della Fiorentina. Non è da escludere, poi, che ieri sera il proprietario del club viola abbia incontrato Raffaele Palladino, da ieri a Firenze, e sempre più vicino a sostituire Vincenzo Italiano sulla panchina della Fiorentina. Ma non sono da escludere novità e sorprese.Dal primo luglio, infine, Roberto Goretti dovrebbe iniziare la sua collaborazione con la Fiorentina prendendo il posto di Nicolas Burdisso e lavorare al fianco di Daniele Pradè.

Fiorentina ad Atene per un 'trofeo' che tutti meritano di alzare al cielo

Da domani i viola in Grecia con un obiettivo preciso: portare a Firenze la Conference League

Mentre oggi finisce il campionato di Serie A, per la Fiorentina il prossimo 2 giugno a Bergamo contro l’Atalanta, in casa viola si pensa esclusivamente alla finale di Conference League contro i greci dell’Olympiacos mercoledì ad Atene. All’interno della squadra viola, come anche all’esterno nel popolo gigliato, mai come questa volta c’è la voglia, il sogno, la consapevolezza di poter fare qualcosa di grande e conquistare il trofeo europeo. Un successo che in casa Fiorentina manca, oramai, da troppo tempo. L’esperienza fatta, come gli errori commessi, lo scorso anno nelle finali perse di Coppa Italia e Conference League sicuramente potranno essere di aiuto a Italiano e tutti i giocatori. Già il fatto che la squadra raggiungerà Atene già domani, e non solo il giorno prima come lo scorso anno a Praga, fa capire che non si vuol sottovalutare ogni minimo particolare. Per le scelte di formazione sembra già tutto deciso, anche se come sempre Italiano aspetterà gli ultimi allenamenti per sciogliere le riserve.Nel suo cammino verso Atene Nico Gonzalez e compagni, inoltre, potranno contare sull’apporto, sul calore, dei circa 10mila tifosi viola che arriveranno nella capitale greca e mercoledì sera saranno dentro l’AEK Arena Atene. Sapendo, anche, che la sera della finale all’Artemio Franchi di Firenze ci saranno quasi 25mila spettatori che guarderanno la partita sui maxischermi, come i 3500 al Viola Park, come le migliaia di persone che faranno il tifo da casa a Firenze, in Italia, in tutto il mondo.Addirittura, c’è chi avrebbe già ‘programmato’ in una certa maniera il ritorno della Fiorentina il giorno dopo la finale. Evidentemente c’è ‘molta’ fiducia sul risultato finale dei viola ma in questi casi meglio essere prudenti e incrociare le dita.Anche questo, però, è un segno evidente che Firenze e i tifosi viola hanno voglia di vincere. E mai come quest’anno anche la squadra che in Conference League è sempre stata capace di cambiare volto, diventando cinica, forte, imprevedibile e vincente. Consapevole che potrebbe essere l'anno giusto.Quest’anno le premesse per fare il ‘colpo grosso’ sembrano esserci tutte: se lo meriterebbe Rocco Commisso, tutta la società viola (senza dimenticare Joe Barone), Italiano, i giocatori, i tifosi della Fiorentina, Firenze. Quindi tutti pronti per mercoledì, quando la Fiorentina potrà scrivere una nuova pagina della sua storia. 

Fiorentina, tutti uniti per un obiettivo comune: "Vincere la Conference League"

A dieci giorni dalla finale Italiano, squadra, società, tifosi e Firenze si meritano di 'alzare al cielo' il trofeo

Nel mezzo mancano due punti per la matematica certezza di giocare in Europa anche il prossimo anno, giocare la partita di Cagliari, che tutte le volte che si gioca torna in mente ahinoi quello che accadde nel 1982, ma nella testa di Italiano e dei giocatori della Fiorentina (e non potrebbe essere altrimenti) c’è la finale di Conference League di Atene contro i greci dell’Olympiacos.L’allenatore viola e i calciatori vogliono chiudere la stagione, per molti finirà anche la propria avventura a Firenze (ci sarà tempo di domandarsi perché dal tecnico agli altri in diversi andranno via), alzando al cielo il trofeo. Per sé stessi, per i tifosi, per la società, per la promessa fatta a Joe Barone.Sarà importante, se non fondamentale, l’esperienza fatta lo scorso anno con le due finali giocate anche se poi perse. C’è la convinzione che certi errori non saranno più commessi, certe scelte saranno fatte in maniera diversa, l’avvicinamento alla partita sarà svolto in maniera diversa.All’interno della squadra c’è una voglia incredibile di ‘vincere’, di non 'mollare', sia che davanti ci sia un avversario più forte o più debole. Ad Atene saranno sostenuti e supportati da 8mila splendidi tifosi viola che ormai da troppo tempo sperano, sognano, di ‘vincere’. Saranno 'spinti' anche dal tifo di chi non andrà in Grecia ma seguirà la partita al Franchi, al Viola Park, e dove sarano allestiti i maxi schermi in città. Ecco che anche sarà importante in questi dieci giorni pensare solo ed esclusivamente alla finale, tutti uniti per traguardo comune. Per il futuro e vicende personali ci sarà tempo dopo il 29 maggio. Per adesso l’appuntamento fissato è quello scritto a lettere maiuscole e sottolineato più volte sulle agende del popolo viola: “VINCERE AD ATENE LA CONFERENCE LEAGUE”.

Giusto pensare alla finale di Atene, ma l'Europa può arrivare anche dal campionato

Se la Fiorentina batterà al Franchi Monza e Napoli sarà sicura di arrivare almeno ottava

A Firenze e in casa viola, normale che sia così, si pensa molto alla finale della Conference League del 29 maggio ad Atene contro l’Olympiacos. Arrivare in una finale europea, di qualsiasi livello, non è mai facile per nessuno e riuscirci per il secondo anno consecutivo lo è ancora di più. La Fiorentina, però, non vuol riscrivere il finale dello scorso anno a Praga contro il West Ham. Questa volta vuole vincere, vuole alzare al cielo il trofeo. Per i giocatori stessi, per i tifosi per la società, per Commisso, per mantenere la promessa fatta a Joe Barone. Vincere la Conference League significherebbe poi il prossimo anno giocare l’Europa League. Una naturale crescita per continuare a crescere e sorprendere.Nel presente della Fiorentina, però, non c’è solo la finale di Atene per giocare anche il prossimo anno in Europa. Nico Gonzalez e compagni hanno la possibilità di sfruttare a proprio favore il finale di campionato. Per i viola c'è la possibilità di conquistare l’ottavo posto in classifica, che a oggi garantisce di giocare la prossima Conference League (potrebbe valere anche il nono posto ma dipenderà dall’Atalanta se vincerà l’Europa League e come si piazzerà in campionato). La Fiorentina giocherà domani al Franchi contro il Monza, poi sempre a Firenze il 17 contro il Napoli, poi ci sarà la sfida contro il Cagliari (data da definire) e poi il 2 giugno contro l’Atalanta. Classifica alla mano se la squadra di Vincenzo italiano vincerà le due gare del Franchi sarà matematicamente in Europa anche il prossimo anno. Infatti, la Fiorentina andrebbe a 56 punti (con ancora da giocare le partite a Cagliari e Bergamo), mentre il Napoli non potrebbe andare oltre quota 54 e il Torino (oggi dietro ai viola in classifica) vincesse le ultime due partite della stagione arriverebbe a 54 punto anche lui. Ecco perché, è giusto pensare alla finale di Conference League ma sarà importante anche sfruttare al meglio il finale di campionato. L'Europa chiama, la Fiorentina deve rispondere. 

Contro il Verona pensando al Club Brugge, Italiano verso un massiccio turnover

La Fiorentina è in lotta per un posto in Europa ma mercoledì in Belgio si gioca l'accesso alla finale di Conference League

Contro il Verona pensando al Club Brugge. Oggi la Fiorentina al Bentegodi cercherà di tenere ancora vivo il proprio campionato per un posto in Europa, ma contro la formazione scaligera è molto probabile che Vincenzo Italiano adotterà il turnover. Un massiccio turnover. In questo finale di stagione c’è da centellinare le forze, soprattutto quando hai una rosa che al mercato di gennaio non è stata rafforzata in maniera adeguata per dare al proprio allenatore alternative nelle scelte delle formazioni nel momento più importante della stagione. Fare turnover, probabilmente in maniera molto importante, non significa scegliere tra campionato e Conference League, ma mercoledì la Fiorentina si gioca l’accesso alla finale di Atene, partendo dalla vittoria per 3-2 dell’andata, ed è chiaro e scontato che questa settimana delle scelte devono essere fatte. Anche se oggi al Bentegodi andrà in campo una formazione viola ‘inedita’ Italiano siamo certi che saprà motivare i suoi giocatori, anche chi non è coinvolto al cento per cento, per riportare a casa un risultato e una prestazione importante. Sia per la classifica, sia per preparare al meglio proprio la gara di mercoledì in Belgio. Toccherà ai vari Nzola e Ikone, che contro il Brugge hanno dato buoni segnali di reazione, provare a trascinare la squadra viola. Il tutto con la speranza che gli errori, le amnesie, in fase difensiva che si sono ripetuti durante tutto l'anno siano stati risolti. Almeno in parte. Per il bene della Fiorentina, presente e futura. 

Anche l'Europa dal campionato torna possibile, ma i viola non devono più sbagliare

Per la Fiorentina, già oggi contro la Salernitana, conterà solo essere concreta e cinica. In attesa di un trofeo dalle coppe che i viola meritano

Il passaggio del turno alla semifinale di Conference League in qualche maniera ha riaperto anche il campionato della Fiorentina. Se fino a qualche giorno fa la Serie A per la squadra di Italiano era in qualche maniera diventata di ‘preparazione’ alla Coppa Italia e alla stessa Conference League, adesso per i viola si aprono nuovi scenari perché è aumentato il numero di possibili partecipanti delle squadre italiane alle prossime coppe europee, e potrebbero aumentare ancora di più a seconda se la stessa Fiorentina, Atalanta o Roma vincessero Conference League e Europa League. Certo è che per la Fiorentina, in questo finale di stagione, non è più possibile ‘sbagliare’, nel senso che da ora in poi, come non mai, quello che conterà solamente sarà il risultato finale. Il gioco, l'imporre il proprio credo calcistico, deve essere messo da parte per il bene, per il futuro, della Fiorentina. Capitan Biraghi e compagni hanno la possibilità di riuscire a mettere assieme una serie di risultati utili consecutivi, che andrebbe a confermare quanto fatto di ottimo fino a dicembre quando un po’ tutti pensavano, e sognavano, di lottare fino alla fine per un posto in Champions League. Certo, adesso servirà essere concreti, cinici, dare il massimo in campo a chi giocherà dall’inizio e chi entrerà in campo anche per solo una manciata di minuti. Servirà andare a trovare le forze anche dove qualcuno crede di non averne più: non è un mistero che da tempo Italiano stia centellinando le forze dei suoi giocatori, e al di là di qualche assenza forzata per qualche lieve infortunio, le tante assenze ‘eccellenti’ che ci saranno oggi contro la Salernitana confermano questa situazione. Siamo sicuri che se la Fiorentina farà la Fiorentina che tutti conoscono potrà riuscire nel tornare a scalare tante posizioni in classifica (il calendario in qualche maniera potrebbe anche favorirla)…e poi pensare alle coppe…mai come quest’anno i viola meriterebbero di alzare al cielo un trofeo, una coppa!!!

Pochi gol, poche azioni, troppi errori difensivi, poca brillantezza: ora per vincere serve 'snaturarsi'

In questo finale di stagione la squadra ha mostrato diversi problemi, ma c'è ancora la possibilità di vincere una Coppa

Grande difficoltà a segnare gol, troppi errori in fase difensiva, ma anche personali, sono alcuni dei problemi che la Fiorentina si porta dietro dall’inizio dell'anno (anche quando era vivo il sogno Champions League) ma a poco meno di due mesi dal termine della stagione, quando i viola sono ancora in corsa per poter vincere Coppa Italia e Conference League (ormai l’Europa dal campionato è più che una speranza che qualcosa di possibile e concreto) bisogna aggiungere che Nico Gonzalez e compagni non riescono più a creare azioni gol durante le partite (come invece riuscivano fino a qualche tempo fa) e non sembrano avere più forza nelle gambe rispetto agli avversari (in questo caso nasce spontanea una domanda: non è che aver fatto la preparazione estiva al caldo di Bagno a Ripoli adesso stia producendo più problemi che benefici?). Due ulteriori problemi che non aiutano di certo la Fiorentina in questo finale di stagione.Vincenzo Italiano per tutto l’anno ha fatto girare, e giocare, tutti i calciatori della rosa senza puntare soprattutto su un gruppo ‘ristretto’, ma i problemi di tenuta e di brillantezza, oggi, li hanno tutti e questo conferma che è un problema comune e non di pochi.Poi, c'è quel ‘non forzare’, detto dallo stesso Italiano alla squadra nella gara di andata contro il Viktoria Plzen in Conference League, più che per non subire gol in vista della partita di ritorno (la forza degli avversari si è comunque dimostrata modesta) è perché probabilmente si è reso conto che il serbatoio della squadra segna la ‘riserva’.Mai come adesso quello che conterà in tutte le partite della Fiorentina fino al termine sarà esclusivamente il risultato. Ecco perché Italiano e la squadra dovrebbero mettere da parte tutte le questioni legate al gioco e al modulo e pensare a essere concreti e vincenti. E se servirà anche snaturando il proprio ‘credo’ calcistico. Chiudere ancora una stagione tra il settimo e decimo posto e non essere riusciti a vincere un trofeo potrebbe essere molto dura da digerire dopo le due finali perse lo scorso anno.

Sembra esserci poca attesa per Juventus-Fiorentina...ma resta Juventus-Fiorentina

Per anni è stata descritta la 'partita' della stagione, adesso non sembra essere più così

Questa sera si gioca Juventus-Fiorentina, in passato si sarebbe parlato, scritto, e discusso in città di questa partita per giorni, settimane, invece, sembra che non tutti sanno (con qualche sorpresa) che questa sera la squadra di Vincenzo Italiano affronterà i bianconeri degli ex Vlahovic e Chiesa.Sarà per la posizione in classifica, è ormai noto che i viola hanno deciso di puntare a vincere la Coppa Italia o la Conference League invece di puntare sul campionato per tornare a giocare in Europa, sarà per quanto accaduto nelle ultime settimane, sarà perché ambizioni, tifo, aspettative, sono cambiate (chissà se in meglio o in peggio), sta di fatto che Juventus-Fiorentina non ‘tira’ più come una volta. Non viene più vissuta come negli anni passati. Lo dice il botteghino, lo dice l'attesa che non si percepisce più. E' innegabile che qualcosa è cambiato. Juventus-Fiorentina ha riservato sempre per i viola grandi vittorie, ma anche dolorose sconfitte, è la storia che lo dice. E' una sfida che non si è mai fatta risparmiare niente e che forse non sarà l’ultima per questa stagione, finale di Coppa Italia permettendo. Per molti campionati è sempre stata descritta la partita della stagione, oggi, invece, sembra non essere più così.Certo, saranno cambiati i tempi, il modo di vivere, il modo di tifare di tutti, ma Juventus-Fiorentina resta e resterà sempre Juventus-Fiorentina.

Fiorentina e la decisione da prendere: per il finale di stagione all in sulle coppe?

La sconfitta contro il Milan fa scivolare i viola al decimo posto in campionato

Contro il Milan la Fiorentina avrebbe meritato un pareggio, per atteggiamento, occasioni create, per voglia di ricordare anche Joe Barone, ma gli ormai soliti errori difensivi, insieme all’ormai consueta ‘sterilità’ in fase conclusiva hanno contribuito alla quarta sconfitta al Franchi in campionato, relegando i viola al decimo posto in classifica, anche se la squadra di Vincenzo Italiano deve ancora recuperare la partita di Bergamo contro l’Atalanta.Certo, per forza dimostrata in campo e occasioni create (soprattutto nel primo tempo) il Milan al Franchi non ha ‘rubato’ niente ma per la Fiorentina la sconfitta di ieri sera ha in qualche modo chiuso il campionato, e i sogni, di Gonzalez e compagni. Italiano e la squadra viola sono adesso chiamati a prendere una decisione: fare all in su Coppa Italia e Conference League o provare ancora col campionato per tornare a giocare in Europa anche il prossimo anno? Una decisione, se non già presa, che dovrà essere valutata nelle prossime ore per non buttare via una stagione che fino allo scorso gennaio prometteva traguardi impensabili. Vedremo quello che accadrà già da mercoledì al Franchi, quando arriverà l’Atalanta di Gasperini per la partita di andata della semifinale di Coppa Italia. Tutti sanno che nella squadra viola c’è la voglia, il sogno, di chiudere la stagione vincendo un trofeo (anche per dimenticare le due finali perse la scorsa stagione) ma la Fiorentina a poco più di due mesi dalla fine della stagione continua a mostrare errori che ogni volta paga a caro prezzo e questo, sicuramente, non può far ben sperare per il finale di stagione.

Due mesi per alzare al cielo un trofeo: quest'anno la Fiorentina ci può riuscire, lo meritano in tanti

Nico Gonzalez e compagni attesi da 14 partite in poco tempo, con la speranza che alla fine siano 18

In un momento come quello che sta vivendo tutta la Fiorentina, con la scomparsa di Joe Barone, parlare di calcio giocato non è certo facile ma c’è la crudele frase viene sempre fuori come “The Show must Go on” e la squadra viola di Vincenzo Italiano da sabato sera contro il Milan si tufferà nella fase più importante, decisiva, della stagione.Gonzalez e compagni sono in corsa per tutte e tre le competizioni (come loro solo l’Atalanta) e nei prossimi 58 giorni giocheranno almeno 14 partite, ma tutti speriamo che alla fine siano 18. Tante partite, in pochi giorni, dove la Fiorentina si giocherà un posto in Europa in campionato, la Conference League e la Coppa Italia.Per un tour de force del genere servirà l’apporto di tutta la rosa a disposizione di Italiano, serviranno prestazione di buon livello, servirà risolvere i problemi della fase difensiva, serviranno i gol degli attaccanti ma anche dei centrocampisti. Se poi arriveranno anche quelli dei difensori tutto di guadagnato.In poco meno di due mesi la Fiorentina ha la possibilità di riscrivere la sua storia, lo scorso anno ci è andata vicino con le due finali di Conference League e con quella di Coppa Italia. L’augurio, e la speranza del popolo viola, è che finalmente la bacheca dei trofei all’interno del Viola Park possa finalmente ampliarsi con un nuovo successo.Lo merita Rocco Commisso, lo merita Joe Barone, lo merita la Fiorentina, lo meritano i tifosi viola, lo merita Firenze.

Fiorentina e quella reazione che nessuno può conoscere. Sarebbe bello un Franchi tutto viola per Joe Barone

Domani la ripresa degli allenamenti in vista della sfida contro il Milan tra difficoltà e ricordi

Una giornata di riposo, ma soprattutto di stacco, per capitan Biraghi e tutta la squadra viola. Sarà impossibile dimenticare quanto accaduto durante l’ultima settimana con la prematura scomparsa di Joe Barone, ma come avrebbe voluto lo stesso ex direttore Generale bisogna guardare avanti e pensare al bene della Fiorentina. E così, da domani al Viola Park Vincenzo Italiano e la squadra inizieranno a preparare nei dettagli la ripresa del campionato di sabato sera al Franchi contro il Milan. Non sarà facile, ci saranno tante difficoltà da superare, ma c’è tanta attesa per capire come reagirà la Fiorentina al grave lutto. In molti si attendono che possa riaccadere quanto avvenne dopo la morte di Davide Astori, ma la situazione e i tempi sono diversi e comunque nessuno può sapere veramente come ogni giocatore reagirà quando tornerà a risalire le scalette prima di entrare sul manto erboso del Franchi. E nessuno potrà sapere come reagiranno una volta che l’arbitro fischierà l’inizio della partita e il pallone inizierà a passare tra i loro piedi. Non c’è bisogno di fare appelli perché sappiamo molto bene come Firenze e i tifosi viola sapranno rispondere e stare vicino ai propri giocatori, ma sarebbe bello che sabato sera al Franchi ogni tifoso arrivi allo stadio con qualcosa di viola (sciarpe, bandiere, vessilli e altro), per colorare in maniera unica il Franchi e in qualche maniera poter rendere un omaggio anche a Joe Barone che del colore viola della Fiorentina si era innamorato.

Gonzalez forse ha bisogno di rifiatare un po', ma sarà dura tenerlo fuori contro la Roma

Italiano deciderà poco prima della partita. Intanto a centrocampo Castrovilli torna a disposizione

Contro la Roma con Nico Gonzalez o meno? Sembra essere questo uno dei dubbi maggiori di Vincenzo Italiano a poche ore dal fischio d’inizio della gara all’Artemio Franchi. A lungo fermo per il noto infortunio, da quando è tornato a disposizione il tecnico viola (giustamente) l’ha spesso utilizzato e in questo momento (visto anche le ultime sue prestazioni non del tutto esaltanti) sembra che l’argentino abbia bisogno di rifiatare un po’. Il tutto considerando anche che giovedì, sempre al Franchi, la Fiorentina si giocherà contro il Maccabi Haifa il passaggio del turno ai quarti di finale della Conference League, gara che i viola non possono sbagliare. E' pur vero, però, che rinunciare pronti via Nico Gonzalez contro la Roma, in una partita che potrebbe indirizzare (in una maniera o l’altra) il campionato dei gigliati, non è affatto semplice. Senza dimenticare, poi, che resta pur sempre vivo il problema di concretizzazione in fase di gol e quello legato anche agli altri esterni non hanno mai avuto un redimento costante ma molto altalenante, e anche questo influirà sulla decisione che prenderà Italiano prima dell'arrivo della squadra al Franchi. Intanto, è sicuramente positiva quella già presa e che vede tornare a convocare Gaetano Castrovilli, dopo le note vicende estive di cessione, e successivamente l’operazione al ginocchio. Ora, al di là delle questioni contrattuali (è ormai noto da tempo chen giocatore e società non hanno trovato l’accordo per il rinnovo del contratto) e di una condizione fisica da migliorare in questa parte finale di stagione l’apporto che Castrovilli potrebbe essere la carta in più per la Fiorentina e così dare alla causa viola un apporto importante e significativo. Ma come in tutte le cose un passo alla volta.

Fiorentina, contro la Roma per decidere cosa fare da grande

I viola possono tornare in corsa per un obiettivo ambizioso come la Champions League, ma serve un cambio di passo

La sfida di questa sera al Franchi contro la Roma può rappresentare molti temi da sviluppare, ma in particolar modo questa è la serata dove la Fiorentina dovrà decidere cosa fare da grande. Una vittoria, dopo quella contro la Lazio e il pareggio contro il Torino, potrebbe rilanciare in maniera significativa l’ambizione di conquistare un posto in Champions League. Dura, difficile? Certo, ma le premesse ci sono. La vittoria in rimonta in Conference League contro il Maccabi Haifa ha sicuramente dato nuovo entusiasmo e slancio a Nico Gonzalez e compagni. Certo, contro un Roma che De Rossi in panchina ha ‘rivoluzionato’ da squadra che pensava a difendersi (come voleva Mourinho) a squadra che soprattutto fa dell’attacco la sua peculiarità maggiore ci sarà da risolvere il problema della fase difensiva. Troppe volte durante la stagione, anche giovedì a Budapest contro il Maccabi Haifa, la squadra di Vincenzo Italiano si è fatta infilare come neve che si scioglie sotto il sole, subendo gol alla minima occasione avversaria. Una squadra che pensa in grande, che vuol raggiungere obiettivi ambizioni, non si può permettere certe ‘amnesie’. A questo, poi, bisognerebbe aggiungere anche maggior concretezza in attacco. La speranza è che oggi, visto quante volte è capitato alla Fiorentina, che ci possa essere anche il gol dell’ex come di Belotti alla Roma. Da ora in poi per la Fiorentina saranno tutte finali, dove il minimo errore costerà caro e quindi servirà una squadra che dal primo minuto di gioco al fischio finale giochi con il giusto atteggiamento, con il giusto spirito di sacrificio, con la giusta mentalità per raggiungere obiettivi ambiziosi che i viola meriterebbero per quando fatto soprattutto negli ultimi tre anni. E allora Fiorentina sotto col cambio di passo, c'èmda decidere cosa vuoi fare da grande,

De Sisti: "Hamrin un vero Capitano, è la storia della Fiorentina"

Così l'ex numero 10 viola e della nazionale ricorda 'Uccellino'

Oggi a Firenze è scomparso Kurt Hamrin. Questo il ricordo di Giancarlo De Sisti: “È un ricordo vivo, molto presente. Era il capitano della Fiorentina che ho trovato quando dalla Roma sono passato alla Fiorentina. Il Capitano era lui ed è stato per alcuni anni esemplare. Un Capitano come deve essere un Capitano, anche se il suo italiano non era perfetto. Ma Kurt era uno che si faceva capire, determinato. Calcisticamente era fortissimo, se ti fosse scappata una palla sarebbe stata capace d’inserirsi in area di rigore come un furetto, un’anguilla. Se la palla faceva un rimbalzo in più in area di rigore lui era un rapace e la buttava dentro. Kurt si è inserito bene nel tessuto sociale italiano, a Firenze poi non è facile entrare perché anche sotto l’aspetto sportivo il fiorentino ha il palato fine e lui è riuscito a entrare nel cuore di tutti. La sua è stata una bellissima famiglia. Hamrin è uno dei più grandi giocatori che ha indossato la maglia della Fiorentina. Secondo me uno dei più grandi in assoluto. Per come capisco io di calcio, e non ci vuole Guglielmo Marconi per capirlo, Hamrin è uno da primi posti della storia della Fiorentina”.

Domani il confronto Italiano-giocatori per ritrovare la Fiorentina persa

In attesa dell'arrivo di Rocco Commisso non sono pochi i problemi da risolvere in casa viola

Come ieri, anche oggi giornata di riposo per la Fiorentina dopo la clamorosa sconfitta di venerdì scorso a Lecce. Vincenzo Italiano ha voluto concedere due giorni di riposo, di stacco, un modo anche per cercare in fretta di dimenticare quanto accaduto a Via del Mare ma anche per responsabilizzare tutto e tutti in vista della ripresa degli allenamenti fissata per domani al Viola Park. Una giornata, un confronto, che servirà all’allenatore e a tutti i giocatori di guardarsi in faccia (il tecnico proverà anche di pungere nell'orgolio degli stessi giocatori) anche alla luce di quanto detto, in maniera dura e precisa, da capitan Biraghi al termine della partita persa contro i salentini. In casa viola c’è da ritrovare motivazioni, spirito di sacrificio, voglia di emergere e voglia di stupire se si vuole a tornare a essere quelli belli e vincenti fino a dicembre scorso.E la sfida di domenica al Franchi contro il Frosinone, fischio d’inizio alle 12.30, non è certo di quelle facili visto che ieri sera la formazione di Di Francesco ha messo in sera difficoltà il Milan di Pioli. Ironia della sorte una sfida decisa, per i rossoneri, dall’ingresso in campo dell’ex viola Jovic.E c’è anche molta attesa per capire come reagirà il Franchi per una squadra che ha smesso di vincere e per il mercato di gennaio della società. In città, come sui social, si registra, ed è inutile nasconderlo, un certo malumore. Il tutto in attesa anche del ritorno a Firenze del patron Rocco Commisso atteso in questo mese, che potrà fare chiarezza su quanto accaduto nell’ultimo periodo. Per il proprietario della Fiorentina saranno giorni importanti, anche nelle decisioni da prendere per il futuro, perché i rumors di un addio a fine stagione tra Vincenzo Italiano e la Fiorentina si fanno sempre più insistenti, giorno dopo giorno. Senza dimenticare la vicenda dello Stadio Franchi.Resta il fatto, però, che mancano ancora molte partite al termine della stagione, è vero che non è più quarta in classifica in campionato ma la Fiorentina è in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di finale della Conference League e sarebbe autolesionistico non crederci e provarci fino alla fine.

Roggi: "Hamrin, un grande uomo, legatissimo alla maglia viola"

Il ricordo dell'ex viola: "E' al primo posto della storia della Fiorentina"

Il bel ricordo di Moreno Roggi di Kurt Hamrin scomparso oggi a Firenze: "Che devo dire, sono così tante le cose da dire che non saprei da dove iniziare. Io ho vissuto la sua vita calcistica e fino a ora la sua vita sociale e non saprei da dove cominciare. Nella storia della Fiorentina lui si può posizionare al primo posto. In epoche diverse, ma nella sua sì. Lui sicuramente è stato uno dei più grandi. È stato il capocannoniere assoluto della Fiorentina assieme a Batistuta. E’ stato uno dei grandi giocatori assoluti del calcio mondiale, con il Campionato del Mondo del 1958 ma non solo. Ma era la persona che distingueva i tratti. Sempre gentile, sempre generoso, carino con tutti. Sempre misurato, anacronistico per i tempi di oggi. Gli abbiamo voluto bene, ci abbiamo giocato assieme alle Vecchie Glorie. Con lui abbiamo creato le Vecchie Glorie, dove lui è stato anche presidente, poi il presidente onorario. Lui è stato legatissimo a questi colori, alla maglia viola, alla Fiorentina. Un grande uomo, un grande giocatore, una persona veramente perbene”.

Le certezze da ritrovare

Con Nico sarà un’altra Fiorentina

Contro l’Inter per ritrovare quelle certezze che ultimamente la Fiorentina sembra aver smarrito e per confermare quel quarto posto in classifica che fino a oggi ha fatto sognare tutti. L’impegno di domani sera per la squadra di Vincenzo Italiano, però, è senza dubbio molto, molto, impegnativo visto che anche senza Barella e Calhanoglu i nerazzurri di Inzaghi sembrano superiori.Sotto tutti i punti di vista. Certo, i pochi giorni di recupero dalla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, amara per la Fiorentina, la Juventus che in classifica non molla, e un Artemio Franchi vicino ma servirà comunque quella Fiorentina vista e ammirata fino all’inizio dello scorso dicembre, una squadra che per atteggiamento, mentalità e gioco poteva affrontare e battere qualsiasi avversario. E in attesa che Vincenzo italiano possa avere dalla società viola, attraverso gli ultimi giorni di mercato, aiuti e rinforzi chiesti da settimane per rimanere molto competitivi, domani sera tornerà ad avere a disposizione Nico Gonzalez. Recuperare il miglior giocatore della squadra non è certo poca cosa. Si parte da lì per andare alla ricerca del gioco perduto…