Martedì prossimo con la presentazione di Raffaele Palladino, una vera e propria novità visto che la scorsa stagione non ne sono state fatte, si alza il sipario sulla nuova Fiorentina. Almeno sull’allenatore, con l’ex tecnico del Monza che prenderà il posto di Vincenzo Italiano, perché per quanto riguarda la rosa tutto è ancora in alto mare. Sia per i rinnovi (tra tutti quelli di Bonaventura e Castrovilli, che difficilmente continueranno a indossare la maglia viola), sia per i nuovi giocatori.
A iniziare dal centravanti (aggiungerei anche i centrocampisti, visto che a oggi in rosa ci sono i soli Mandragora e Barak, con Duncan che dovrebbe approdare in Turchia) che quest’anno Pradè e il neoarrivato Goretti non potranno sbagliare, visto le difficoltà avute dopo la cessione nel gennaio di due anni fa di Vlahovic. I nomi che radio mercato accosta come nuovo finalizzatore della Fiorentina non sembrano accendere gli entusiasmi dei tifosi, visto che poi i rispettivi score non sono mai stati da centravanti in gradi di garantire 15-20 gol a stagione.
Certo è che qualcosa di più si potrà capire martedì se Raffaele Palladino vorrà spiegare come giocherà la sua Fiorentina, in fase difensiva e in fase offensiva. E in quel caso sarà più chiaro su quali tipi di giocatore Pradè e Goretti punteranno, senza dimenticare che proprio per ‘metodica di lavoro’ l’attuale ds viola torna spesso su giocatori trattati l’anno prima. In questo caso, poi, sarebbe da capire se saranno comunque utili alla causa viola lo stesso perché è evidente a tutti che Italiano faceva giocare la sua Fiorentina in una maniera precisa, Palladino predilige schemi e calcio diverso.
Di sicuro il mercato della Fiorentina deve necessariamente subire un’accelerata perché tra 15 giorni (l’8 luglio) i viola e Palladino inizieranno il ritiro estivo al Viola Park e il nuovo tecnico spera di poter iniziare a lavorare su un gruppo composto da ‘vecchi’ e ‘nuovi’ giocatori.
Infine, questione Stadio Franchi. Tutti ne hanno parlato, straparlato, da settimane, da mesi. Tutti con la propria verità, indicando sempre responsabili e colpevoli, e con le proprie soluzioni del caso, alcune veramente singolari e particolari.
Di sicuro la vicenda non è stata gestita nel migliore dei modi da tutte le parte in causa. La cosa che però più dispiace, e che fa male, è che la politica (tutta) ha usato la vicenda stadio, i tifosi della Fiorentina, per mere questioni elettorali (cosa mai successa prima) creando polemiche e illusioni, divisioni e diatribe. Un muro contro muro, prese di posizioni (a volte sono sembrate come delle vere e proprie ripicche) ripetiamo da parte di tutti, che non ha giovato a nessuno, ma proprio a nessuno.
Peccato, perché alla fine ci rimettono tutti: Firenze, la Fiorentina, ma soprattutto i tifosi viola. Chissà, la speranza è che chiusa l’elezione del nuovo Sindaco di Firenze le parti in causa trovino punti d’incontro per mettere da parte le polemiche e lavorare assieme per il nuovo Franchi.
D’altra parte, c’è anche chi dovrebbe ricordarsi che gli ultimi stadi completamenti nuovi sono stati costruiti per i Mondiali del 1990, da allora tutti i nuovi impianti (per citarne alcuni quelli della Juventus, Udinese, Atalanta, Sassuolo, prossimamente quello del Bologna) sono stati rifatti sui vecchi impianti questo perché le società di calcio possono investire sull’impianto ma per tutto il resto (dalle strade ai parcheggi, alle infrastrutture) toccherebbe alle regioni e ai comuni.
Il tutto ricordandosi di domandare a Rocco Commisso se a oggi è sempre disposto a investire centinaia e centinaia di milioni per il nuovo stadio, e la stessa cosa alla Regione Toscana e al Comune di Firenze che ne dovrebbero tirare fuori altrettanti (se non di più), senza dimenticare che quest’ultimi non sarebbero soldi di un privato ma dell’intera collettività.
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