'Parole ingiuste e fuorvianti, chiediamo incontro ai vertici nazionali ma per ora nessuno risponde'

Dopo le dichiarazioni di Gerardo Labellarte (qui le dichiarazioni di Labellarte), commissario del Partito Socialista Italiano in attesa che un congresso eleggga un nuovo segretario, i membri del partito toscano Antonio Segreti (AR), Francesco Giorgi (GR), Sonia Baronti (LI), Maurizio Folli (FI), Andrea Andreotti (PT), Paolo Noci (PO), Angelo Zubbani (MS), Aldo Repeti e il senatore Riccardo Nencini hanno emesso un comunicato stamapa nel quale frenano.

"I sottoscritti segretari delle federazioni e membri della direzione regionale del PSI intervengono sulle dichiarazioni stampa del compagno Gerardo Labellarte.
Premesso che da giorni pende una richiesta di incontro da parte del gruppo dirigente regionale con i vertici nazionali del Psi rimasto ad ora lettera morta, appare curioso il rovesciamento dei fatti che opera lo stesso Labellarte.

Le parole del compagno Labellarte sono grandemente ingiuste e fuorvianti. Non c’è stata
nessuna “deriva terzopolista” nel senso di linea politica regionale. Anzi, la dirigenza regionale da una parte ha sempre rispettato l’autonomia decisionale dei livelli provinciali, dall’altra ha sempre risposto in maniera coerente rispetto alle indicazioni politiche di livello nazionale.

Peraltro è necessario ricordare che il compagno Labellarte insieme ai vertici nazionali, ha
impedito alle scorse elezioni comunali di Firenze, di portare avanti una alleanza con Azione a
sostegno della allora candidata Funaro, per declinare anche a Firenze l’alleanza alla base della lista europea Stati Uniti d’Europa.

Labellarte, anziché rispettare l’autonomia territoriale del partito, espressamente prevista dallo statuto del PSI, rilascia dichiarazioni in libertà e gratuite senza alcun confronto con il corpo del partito o gli organismi regolarmente eletti e presenti sul territorio toscano. In netta contraddizione al “totale rispetto che si deve alla grande tradizione del socialismo toscano”, come invece, a parole, sostiene di voler fare.
La Toscana non è terra di conquista per nessuno!"

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