Così il deputato e coordinatore regionale toscano di Fratelli d'Italia Fabrizio Rossi.

"Il Consiglio regionale toscano, il 17 luglio 2018, ha approvato una risoluzione, la 217, relativa alle proposte di regionalismo differenziato per la Regione Toscana. La Giunta regionale si impegnava, tra i vari punti, a portare avanti i passaggi necessari per giungere all'intesa con il governo, propedeutica per la legge parlamentare di attribuzione dell'autonomia differenziata. Forse Eugenio Giani, che firmò quella risoluzione, oggi evidentemente non ricorda che nel 2018, con Giuseppe Conte presidente del Consiglio, era favorevole alla riforma, peraltro fortemente voluta dalla sua sinistra nel 2001. Per il governatore della Toscana oggi saremmo di fronte ad una forma di regionalismo autarchico". Così il deputato e coordinatore regionale toscano di Fratelli d'Italia Fabrizio Rossi.
    
"Giani dovrebbe preoccuparsi invece di spiegare bene ai cittadini come sia possibile cambiare radicalmente la propria linea - aggiunge in una nota -, anche rispetto a quella seguita dalla sinistra, su una riforma che la Costituzione già prevede, e alla quale oggi il governo Meloni, con responsabilità, sta cercando di dare attuazione. Sorge davvero il dubbio che a muovere Giani e la sinistra sia invece solo un'incoerenza, fatta di no strumentali, e caratterizzata da una granitica affezione per l'immobilismo".
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