Mazzo di fiori su panchina dove uno di loro è stato rinvenuto

Sono un 63enne di origini campane e un 57enne originario di Roma, ma che viveva da anni a Firenze, i due senza fissa dimora trovati morti a poche ore di distanza in piazza Tasso, nel centro cittadino. Anche se le cause dei decessi sembrerebbero naturali, uno in particolare soffriva di problemi di salute, la procura ha disposto le autopsie, in programma domani, visto che le due morti nello stesso luogo sono state così ravvicinate.
    
Ieri sera oltre 150 persone, abitanti della zona, si sono riunite in piazza Tasso per un saluto a 'Ciro e Marco'. Un mazzo di fiori con i nomi dei due homeless è stato lasciato in ricordo su una panchina, dove è stato trovato morto uno di loro. Presente in piazza anche una delle persone che stamani ha trovato il corpo ormai senza vita di Marco, e il fratello dell'altra vittima, Ciro. Hanno partecipato anche vari assessori e consiglieri comunali, i presidente dei Quartieri 1 e 4, e la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi.

La Nazione questa mattina ripercorre le storie dei due uomini, così diverse eppure così simili a quelle dei tantissimi altri invisibili che vivono nelle città senza mai attirare l’attenzione.

Ciro, deceduto la sera di mercoledì, era un uomo conosciuto e amato nel quartiere, una persona sempre gentile e pronta a scambiare quattro parole con chi aveva voglia di fermarsi a parlare: era seguito dai servizi sociali e nel corso del tempo era stato ospitato anche all’Albergo Popolare.

Marco, deceduto nella mattinata di ieri, era conosciuto e benvoluto tra i residenti di San Frediano, che lo salutavano e si fermavano a parlare con lui. Era un uomo più restio ad accettare l’aiuto dei servizi sociali, che comunque lo seguivano, e aveva sempre deciso di tornare in strada quando era stato ospitato da alcune strutture di accoglienza.

Entrambi avevano alle spalle storie difficili, ma questo non aveva impedito loro di farsi conoscere e benvolere dalla cittadinanza, che ieri li ha salutati commossa.


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