Il corso di nuoto organizzato della Uisp nella piscina di Figline Valdarno, riservato a sole donne "non deve trasformarsi nell'ennesima iniziativa di inclusione di facciata". E' quanto afferma in una nota Cristina Simoni commissario di Forza Italia del Comune di Figline e Incisa Valdarno.
"Quando si parla di integrazione e servizi offerti alla comunità, la stella polare che dovrebbe guidare le scelte, o il rifiuto delle scelte, dovrebbe essere rappresentata dal buon senso - scrive - L'accesso ad una struttura come la piscina comunale, che permetta al maggior numero di persone possibile di svolgere attività motorie e di svago non deve trasformarsi nell'ennesima iniziativa di 'inclusione di facciata' tanto spesso messe in atto da questa maggioranza".
Nella nota Simoni chiede se la comunità musulmana "abbia realmente manifestato questa esigenza" e, poiché viene richiesta la presenza di istruttrici donne, parla di "discriminante nei confronti di istruttori professionali a prescindere che ci possono essere", criticando poi il sindaco che ha precisato come l'iniziativa sia aperta a tutte le donne, indipendentemente dal loro credo: "Noi donne non abbiamo bisogno della sua autorizzazione per fare sport oltretutto in una struttura pubblica".
"Quando si parla di integrazione e servizi offerti alla comunità, la stella polare che dovrebbe guidare le scelte, o il rifiuto delle scelte, dovrebbe essere rappresentata dal buon senso - scrive - L'accesso ad una struttura come la piscina comunale, che permetta al maggior numero di persone possibile di svolgere attività motorie e di svago non deve trasformarsi nell'ennesima iniziativa di 'inclusione di facciata' tanto spesso messe in atto da questa maggioranza".
Nella nota Simoni chiede se la comunità musulmana "abbia realmente manifestato questa esigenza" e, poiché viene richiesta la presenza di istruttrici donne, parla di "discriminante nei confronti di istruttori professionali a prescindere che ci possono essere", criticando poi il sindaco che ha precisato come l'iniziativa sia aperta a tutte le donne, indipendentemente dal loro credo: "Noi donne non abbiamo bisogno della sua autorizzazione per fare sport oltretutto in una struttura pubblica".
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