Per i settori della pelle, dell’abbigliamento e del calzaturiero c'è il rischio di uno stillicidio di aziende e di posti di lavoro

I venti dell’inverno hanno soffiato freddi sull’industria della moda. E quelli di primavera, almeno per ora, non sono riusciti a portare un po’ di tepore. Il boom delle vendite nel lusso post-pandemia, come riporta La Nazione - ha lasciato spazio a un periodo di incertezza che è ancora in corso e dalla durata incerta. Anche la Cina è in frenata e la domanda sembra in calo in tutta la regione asiatica.
Strategica per la grandi maison di moda. E di conseguenza per la Toscana fortemente vocata alla moda, con la pelle del distretto di Santa Croce, la pelletteria fiorentina e l’abbigliamento di Empoli.
Il quadro è complesso. 
E la Cgil lancia l’allarme con Loris Mainardi, segretario regionale Filctem Cgil: "Non ci sono certezze su come e quando tutta la filiera della moda, fondamentale per la Toscana, vivrà almeno un inizio di ripartenza. Se fossimo davanti a quest’ultimo scenario credo che ci troveremmo ad affrontare una vera e propria emergenza occupazionale, uno stillicidio di aziende e di posti di lavoro".
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